Ormai da tempo non è più un neologismo, ma una realtà, articolata e di successo. Di sicuro Bollywood, che deriva dalla fusione (non solo semantica, ma ideale) di Bombay e Hollywood, è il genere cinematografico indiano più famoso e florido. L’India che vanta l’industria
cinematografica più grande del mondo, dà spazio ad altre cinematografie (in lingua tamil, malayalam, telugu e bengali), ma è il cinema popolare in lingua hindi (e
occasionalmente in lingua urdu) a fare la parte del leone. Anche come notorietà a livello internazionale. Non è infatti un caso se all’affascinante mondo di Bollywood, con le sue luci e le sue ombre, è stata dedicata una mostra a Firenze (inaugurazione sabato 5 dicembre ore 18, visitabile fino al 31 gennaio 2016). Si chiama “Bollywood Talkies” e vede le opere della fotografa torinese Vanessa Vettorello esposte, come evento collaterale della XV edizione di River to River Florence Indian Film Festival, l’unico festival italiano dedicato alla cinematografia indiana (che si tiene dal 5 al 10 dicembre, cinema Odeon).
Ma torniamo alla mostra, che si tiene allo spazio
espositivo della Fondazione Studio Marangoni (via San Zanobi 19r, Firenze) e propone 30 opere che raccontano, attraverso una serie di ritratti, le sale cinematografiche indiane di Bombay e Pune e i personaggi che le popolano. L’esposizione è visitabile gratuitamente fino al 31 gennaio (dal lunedì al sabato con orario 15-19, o su appuntamento allo 055 481106; info@studiomarangoni.it.
La galleria resterà chiusa per vacanze natalizie dal 20 dicembre al 10 gennaio
compresi).
Il progetto ci consente un tuffo nel work in
progress, iniziato nel 2011 durante un viaggio della fotografa in India, con cui si intende non solo raccontare le complesse dinamiche che portano alla nascita e alla chiusura di molti cinema, ma anche rappresentare il variegato universo degli spettatori e dei lavoratori del cinema di Bollywood.
“Oggi ci sono moltissimi luoghi in cui vedere film a Bombay che in meno di dieci anni scompariranno totalmente. - dice la
fotografa Vanessa Vettorello - I cinema storici, single screen, vivono da tempo una profonda crisi identitaria ed economica che sta causando la loro scomparsa, ontemporaneamente i multiplex sono all’apice del loro sviluppo. Le video parlour, stanzoni privi di qualsiasi comodità e dotati solo di
proiettore, sono nati nelle aree in cui i vecchi cinema hanno chiuso, ma in questo momento stanno vivendo a loro volta una crisi dovuta alla loro illegalità. In pochi anni il mondo dei cinema theatres cambierà. Tuttavia, il
focus di Bollywood Talkies non sono le sale, ma le persone. Queste tre tipologie di cinema sono frequentate da strati diversi
della società in modo molto esclusivo: ogni cinema ha la sua gente che lo identifica”.
Il lavoro fotografico è arricchito da
interviste video e audio realizzate da Pierfilippo
Mancini. Il progetto è stato finanziato dal premio
Movin’Up, promosso dal Ministero Italiano dei Beni e delle attività culturali insieme all’associazione Gai e
dalla residenza artistica “What About Art?” di Bombay.
“Bollywood Talkies” è la prima parte di un più ampio progetto che continuerà in altre città indiane. E, che vedrà in Calcutta la prossima tappa.
Vanessa Vettorello è nata a Torino nel 1985. Durante gli studi universitari in Psicologia ha scoperto la passione per la
fotografia. Ha vinto una borsa di studio per il corso triennale di Fotografia
allo Ied di Torino nel 2008. Dal 2011 porta avanti il suo progetto a lungo termine sul cinema indiano. Ha esposto i suoi lavori al
Museo del Cinema, al Cineporto di Torino, The Others e pubblicato su testate nazionali e internazionali.
In occasione dell'inaugurazione della mostra
sarà possibile degustare del finger food
indiano accompagnato da vini offerti da Vini Mazzei e Inserito nell’ambito della 50 Giorni di cinema internazionale a Firenze, il River to River Florence Indian Film Festival è ideato e diretto da Selvaggia Velo, sotto l’egida di Fondazione Sistema Toscana e con il Patrocinio dell’Ambasciata dell’India, e realizzato con il contributo di Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Ufficio Nazionale del Turismo Indiano di Milano. Per seguire il festival è stata aperta una pagina Facebook, Twitter e
Instagram @river2riverfiff con l’ hashtag #R2RFIFF.
La Fondazione Studio Marangoni è un centro
internazionale non-proft di fotografia contemporanea, con sede a Firenze, Italia. Dal 1989 la FSM promuove l’arte della
fotografia attraverso l’organizzazione di mostre, corsi di fotografia a tutti i livelli, seminari e workshop, premi e borse di studio per sostenere progetti di artisti emergenti. Una delle missioni prevalenti della Fondazione Studio
Marangoni è l’organizzazione di mostre in Italia e all’estero. Oltre alle mostre organizzate nella sua sede di Firenze, la
Fondazione ha organizzato il Festival Biennale di Fotografia (Firenze e Prato, 2000 e 2002), con mostre dislocate in vari luoghi espositivi, la Biennale di Fotografia Italiana a New York Focus on Italy (1999 e 2001) e Paesaggi Italiani, alla Sala delle Reali Poste della Galleria degli
Uffizi, Firenze, 1998. Negli ultimi anni la FSM è stata invitata a curare mostre per i principali festival di fotografia quali il FotoFest di Houston e gli Incontri Internazionali della Fotografia di Arles; la FSM ha anche organizzato una mostra itinerante negli
Stati Uniti sul lavoro di Luigi Ghirri.
Voto
8
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