Enzo Jannacci - Vengo anch’io
- Rai Tre, 2011
Enzo Jannacci - Ho visto un re - Rai Radio2, 2012
Non poteva che chiamarsi Vengo anch’io l’omaggio a Enzo Jannacci che il programma Che tempo che fa mettein onda lunedì 19 dicembre su RaiTre in prima serata (21:10 –
23:30).
Le atmosfere del Derby Club e della vecchia Milano torneranno alla ribalta per una sera nello speciale dedicato all’arte
cantautorale e alla comicità surreale di uno dei più grandi cantautori italiani. In primo piano, insieme ai dialoghi di Aspettando al semaforo (Mondadori), la biografia scritta dal figlio Paolo Jannacci, le canzoni di Enzo Jannacci, i nonsense, i brani dedicati ai disperati al mondo, quelli degli
amori perduti, dell’impegno contro le guerre e lo sfruttamento, le musiche delle colonne sonore dei film di Monicelli ai brani più
originali del canzoniere italiano. Il tutto mentre Ala Bianca
ripropone con distribuzione Warner i 4 cd di Jannacci della seconda metà degli anni ’70: “Quelli che”, “Secondo te … che
gusto c’è” , “O Vivere o ridere” , “Foto ricordo”.
La trasmissione di Fabio Fazio ospita per l’occasione un’orchestra di dieci elementi che suona dal vivo, ma anche tanti attori e cantanti che ripercorreranno insieme al grande Enzo il repertorio del geniale cantautore milanese.
Tra i tanti ospiti, Dario Fo, Massimo Boldi e Cochi e Renato, che con Jannacci hanno scritto canzoni indimenticabili. Il risultato è un repertorio sorprendente con gli arrangiamenti di Paolo Jannacci e le voci di Teo
Teocoli, Ornella Vanoni, Roberto Vecchioni, Irene Grandi, J-Ax, Cristiano
De André, Paolo
Rossi, Antonio Albanese. In scena ci saranno anche Ale e Franz e naturalmente lo
stesso Enzo Jannacci, per una serata memorabile.
Il palinsesto di Rai3 prosegue con un prezioso
documento filmato ritrovato nelle Teche Rai, è un programma del 1965 dal
titolo “Ohei! Son qui! Incontro con Enzo Jannacci“ di Luciano Bianciardi e
Enrico Vaime.
Da un treno di emigranti scende alla stazione di Milano uno stralunato e
impacciato Enzo Jannacci, lo accoglie un sedicente manager, interpretato da
Gigi Pistilli, che si offre come la chiave di accesso al mondo della radio,
della televisione, della discografia.
È l’occasione per raccontare i primi passi da solista - il suo disco di esordio formato da pezzi cantati in dialetto milanese è del 1964 - per ascoltare dalla voce del giovane interprete canzoni come El portava
i scarp del tennis e L’Armando, divenute ormai parte della storia della canzone italiana.
Voto
9