Rapiti da uno zapping matto e disperatissimo, ci inoltriamo nell'universo televisivo della domenica pomeriggio.
Cominciamo da Canale5, rete ammiraglia del gruppo Mediaset che propone un'ormai insopportabile Buona Domenica, logoro calderone di banalità dove Maurizio Costanzo, Laura Freddi e Pino Insegno insieme ad inquietanti presenze fisse ed improbabili fantocci del piccolo schermo, invitano il pubblico in studio e quello da casa a prendere parte a tristissimi momenti di televisione, intervallati da balli e "serenate", improponibili siparietti comici, pietosi giochi musicali e dibattiti di varia natura che fanno da raccordo a frequenti irruzioni mariadefilippesche e patetici momenti pseudo-sentimentali e inopportune scene nazionalpopolari dai toni seriosi.
Ma se Sparta piange, Atene non ride di certo. Persa la sfida domenicale dello scorso anno, a seguito dell'idea quanto meno "irrispettosa" di rivoluzionare l'immagine di un programma fondamentalmente destinato ad un pubblico conservatore e tradizionalista ( ricordate DOM & NIKA IN ?), Rai uno ci pensa su e affida alla sola Mara Venier il timone di una nuova-vecchia Domenica in, insipido contenitore di tutto ciò che in tv si è già visto un milione di volte e che ognuno di noi vorrebbe dimenticare, affidando le speranze dell'auditel ai parenti e agli amici di un nutrito gruppo di boys and girls che sognano - chi l'avrebbe mai detto??? - di entrare nel mondo dello spettacolo e affollano di sogni e speranze quello stesso palcoscenico che pochi istanti dopo sarà il tendone per le esibizioni ed i travestimenti pseudo-circensi di Jucas Casella ed altre inquiete ( ed inquietanti) figure televisive.
Insomma, mai come in questa occasione la sfida della domenica si combatte ad armi pari, tra due prodotti televisivi che nati e pensati per divertire e fare compagnia alle famiglie nel giorno della festa, contribuiscono settimana dopo settimana a dissacrare questi pomeriggi invernali e ad oscurare e mortificare l'umana intelligenza.
Voto
2