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  20/04/2024 - 07:10

 

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Scanner - musica
 


Roberto Vecchioni
Tour 2005
“Rotary Club of Malindi”, e vecchie perle per intenditori
Il concerto al Teatro Politeama di Prato

 




                     di Tommaso Chimenti


Fiabe e canzoni. E parola e racconti e musica. Un concerto atipico quello del cantautore e professore milanese, fuori dal cartellone del Politeama, che ha aperto la sezione dei grandi concerti del teatro pratese che, dopo Vecchioni, ospita i Pooh ad aprile e Antonella Ruggiero a maggio.

Accompagnato dal pianoforte di Patrizio Fariselli, clone tra Battiato e Fidel, e dal contrabbasso di Paolo Dalla Porta, eccezionali performer jazz, il professore ha sciorinato, sul palco zeppo di libri e volumi, favole e canzoni, alternando le fiabe della nostra infanzia, ancora molto attuali, alle melodie che hanno contraddistinto il suo percorso artistico.

Niente rock o batteria e chitarre elettriche ma voce, piano e basso che hanno reso l’atmosfera ancora più suggestiva per un Politeama strapieno da tutto esaurito.

Dicevamo un concerto diverso dai classici di Vecchioni che stavolta ha tralasciato le sue grandi, e più conosciute hit, da “La mia ragazza” a “Stranamore”, da “Per amore mio” a “Velasquez”, da “Vorrei essere tua madre” a “Tommy”, privilegiando le canzoni dell’ultimo album datato 2004, “Rotary Club of Malindi”, e vecchie perle per intenditori e conoscitori dei suoi inizi ed esordi.

In completo grigio, sempre a proprio agio davanti al pubblico, mani in tasca e tic alla Bruce Lee dello sfregarsi il naso con le dita, il cantautore, ventiquattro album sulle spalle, canta ad occhi chiusi, si commuove, cammina compiaciuto snocciolando chicche di saggezza.

Sembra di stare ad ascoltare “Pierino ed il lupo” immersi nelle fiabe, “Pollicino” ed il “Gatto con gli stivali”, “La bella addormentata nel bosco” e “Il brutto anatroccolo”, e trasportati dalle alte citazioni che conducono a Prevert o Alighieri o Pessoa.

Non un concerto ma un’immersione, un tour che vedrà il sessantenne Vecchioni, ancora in forma smagliante, girare l’Italia per una ventina di date fino a fine maggio, un viaggio musicale iniziato con il “Concerto per l’Asia” a Milano e che terminerà con il “Concerto per l’Africa” sempre nel capoluogo lombardo.

Come ogni appuntamento con Vecchioni non poteva mancare “Luci a San Siro”, mentre nei bis spazio a “La stazione di Zimà”, al tango del “Bandolero stanco” ed a “Strani frutti” di Billy Holiday tradotta per l’occasione dallo stesso cantautore.

Voto 7 + 

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