Non si imbarazza quando viene paragonata a Joan Baez o a Tracy Chapman, anche se dichiara che il suo universo è quello dell'hard rock e del flamenco. Stiamo parlando di Souad Massi, che si propone in concerto (prima italiana) martedì 26 febbraio 2002 (ore 21,15) al Teatro Juvarra e Café Procope di Torino, per dare il via in bellezza all'edizione 2002 di Musica 90.
Centomila copie vendute di Raoui, il suo primo album arrangiato da Bob Coke, una candidatura per il britannico World Music Award che si assegna in marzo. Ora Soaud Massi è pronta a conquistare il pubblico europeo e quello italiano. E il suo progetto si trasformerà sicuramente in realtà, visto che questa straordinaria autrice, compositrice e interprete, mischiando l'emozione del folk agli ardori dei vocalismi orientali, crea un mix irresistibile che è accompagnato dalla sua grazia e dall'intensità di una voce piena di forza, di purezza e di sensualità. Naviga tra rock e tradizione chaâbi, con le sue atmosfere musicali che mescolano chitarre elettriche e flamenco, liuti arabi, batteria, guembri (una sorta di basso acustico a tre corde suonato nel Sahara), karkabous (nacchere metalliche a doppia conchiglia).
Dolcezza e inquietudine, la grazia del folk attraversata dalle asprezze delle inflessioni arabe, dolore e insopprimibile voglia di vivere: Souad Massi è tutto questo e ancora di più. Nel suo stile troviamo richiami a raggamuffin, al reggae, alla musica di Capo Verde, a quella haitiana... ritmi trascinanti che ti vien voglia di ballare e che raccontano spesso il dolore e una furioso desiderio di speranza. Ma anche una giovane ragazza che vive nel suo tempo, testimone e interprete di una cultura multietnica di cui lei stessa è felice espressione.
Una voce luminosa e libera che tocca le corde dell'emozione quella di Souad Massi.
Studi di musica classica, un esordio (anche se non proprio felicissimo) con un gruppo di musica flamenca, la ricerca di un proprio stile: la giovane cantante algerina - è nata ad Algeri il 23 agosto 1972 - ha acquistato in poco tempo notorietà internazionale. Conquistando il pubblico del suo paese con gli Atakor, primo gruppo hard rock algerino, poi, dal suo esordio parigino, anche quello francese.
In Algeria, la carriera di Soaud Massi ha incontrato anche parecchi ostacoli: dai pericoli che correva cantando in pubblico in un paese scosso dall'integralismo, dove per il fondamentalisti fischiettare passa quasi per un peccato (figurarsi il presentarsi in pubblico in jeans, cantando e suonando..), allo scontro con le autorità che le censuravano le apparizioni tv quando, in tournée, faceva salire sul palco ogni sera qualcuno del pubblico, invitandolo a parlare liberamente. Una prassi che le è costata, a lei ingegnere idraulico, il posto presso l'azienda pubblica in cui lavorava.
Il suo debutto francese risale al gennaio del 1999, a Femmes d'Algerie, un festival organizzato alla Villette per la fine del Ramadan. Un'esibizione folgorante, che la fece notare subito da una casa discografica che la mise immediatamente sotto contratto.
Voto
8