partner di Yahoo! Italia

Fizz - Idee e risorse per il marketing culturale !

Scanner - Cultura Opinioni Online
links redazione pubblicità info redazione@scanner.it


   


Crickets’ Lullaby
As long as we have yesterday
l’Albero
Solo al sole
Le Luci della Centrale Elettrica
Si spengono in tour
Fiumani – Spalck
Il primato dell’immaginazione
Antonio Aiazzi
Lnea gialla
Max Gazzè
Alchemaya
M.E. Giovanardi e il Sinfonico Honolulu
Maledetto colui che è solo
Viola
Sheepwolf
Lory Muratti
Scintilla
Simone Cristicchi
Album di famiglia

 


Ricerca avanzata

 

 

Arte Musica Libri Cinema Live Interviste Home Vignette Gallery Hi-Tech Strips Opinioni Gusto Ospiti TV

  29/04/2024 - 02:45

 

  home>musica > italiana

Scanner - musica
 


Zucchero
Shake
[Universal 2001]

 




                     di Paolo Boschi


E venne Shake, l'ultimo album di Zucchero "Sugar" Fornaciari, arrivato a tre anni dal precedente Bluesugar: con un titolo simile, il disco non poteva che cominciare con un brano dal sound movimentato come Sento le campane, un allegro blues rock decisamente 'sugar style' come concezione, come pure la successiva (e martellante) Music in me, seguita a ruota da un pezzo black e ruspante come Porca l'oca. Il primo stop ritmico dell'album coincide con la suggestiva ballata Ali d'oro, alla quale partecipa una guest star di lusso del calibro del compianto bluesman John Lee Hooker, che ha collaborato con Zucchero per una gemma di rara intensità emotiva (nonché purtroppo una delle sue ultime incisioni). Si resta nello spazio dedicato alla malinconia anche in Ahum, il secondo singolo estratto dall'album. Il corpo centrale del disco si chiude con un'altra ballata dalle morbide vibrazioni soul, Scintille, quindi l'album riapre per un istante la sezione ritmica con Baila (Sexy thing), il singolo di lancio dell'album, diventato subito uno dei tormentoni dell'estate, dopo il quale torna di scena la delicatezza di Dindondio e l'intensità di Rossa mela della sera. La titletrack riaccende le polveri del movimento con uno scanzonato pop rock. Infine la splendida Tobia, scritta da Francesco De Gregori, una ballata dedicata allo scomparso cane di Zucchero, una canzone che diventa nel breve volgere di pochi minuti un'incisiva metafora per tutti coloro che in qualche modo finiscono per perdore la strada: un brano intenso e vibrante a livello testuale con cui per stavolta Zucchero e la sua compagnia di musici chiudono il discorso. Buona, ruspante e disinibita sul versante dei richiami erotici la qualità testuale delle canzoni: le più 'facili' coinvolgono, le più intense danno da pensare, dunque è difficile attendersi di più. Le undici tracce di Shake nascono sotto lo slogan "in blues we trust" e propongono nel loro complesso quel buon vecchio blues rock che ha fatto la fortuna di Zucchero in giro per il mondo, appena riattualizzato e più fresco del solito. Scelta musicale assolutamente condivisibile da chi ama il genere o da chi desidera un agile viadotto d'ingresso per farsene intrigare: e se Zucchero "Sugar" Fornaciari decidesse di riaprire il discorso con con una bella raccolta di covers di blues sullo stile di In the cradle di Eric Clapton? Potrebbe essere un'ottima alternativa, invece di tentennare perdendo la prossima uscita con un pop rock non troppo ispirato sulla falsa riga di Bluesugar. Vedremo... Nell'attesa il consiglio è di godersi l'energia e le emozioni di Shake, sicuramente uno dei migliori album di Zucchero da dieci anni a questa parte.

Zucchero, Shake [Universal 2001]

Voto 7½ 

        Invia Ad Un Amico

© Copyright 1995 - 2010 Scanner