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  20/04/2024 - 03:20

 

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Scanner - musica
 


Queen + Paul Rodgers
European Tour 2005
I fondatori Roger Taylor e Brian May, con in più la voce dell’ex leader dei Free e della Bad Company
A quattordici anni dalla scomparsa di Freddie Mercury, la band torna alla ribalta

 




                     di Giovanni Ballerini


"Non siamo quei Queen, ma…” E in tutti quei puntini è come se Brian May, lo storico chitarrista del gruppo, avesse ammesso recentemente che ci riprovano e tornano con clamore in tour in Europa.

Fra le tante tappe (solo quattro italiane) c’è anche Firenze, giovedì 7 Aprile 2005 alle 21 al Mandela Forum (ex Palasport) l’8 a Pesaro, il 10 a Basilea, il 13 a Vienna, il 14 a Monaco di Baviera, il 16 a Praga, il 17 a Leipziq, il 19 a Francoforte, il 20 a Antwerp, il 23 a Budapest, il 25 a Dortmund, il 26 a Rotterdam, il 28 a Amburgo, il 30 a Stoccolma, 3 maggio a Newcastle, il 4 a Manchester, il 6 a Birmingham, il 7 a Cardiff, il 9 a Sheffield e l’11 a Wembley Arena (Londra). Sono tantissimi i fan che aspettano con entusiasmo l’occasione di rivedere dal vivo i beniamini di sempre. A quattordici anni dalla scomparsa di Freddie Mercury, tornano alla ribalta i Queen o meglio i Queen and Paul Rodgers (questa è la definizione ufficiale) per la band che vede sulla ribalta due colonne del gruppo inglese (Brian May e Roger Taylor) intessere trame di un pop barocco per la voce dell’ex carismatico leader dei Free e della Bad Company. Di sicuro Paul Rodgers non ha nessuna intenzione di fare alcun paragone con il grande Freddie: la sua voce e il suo atteggiamento sul palco è decisamente macho, come pure la tradizione musicale che finora ha contraddistinto la sua carriera, più incline al blues elettrico che ai cammei glam, di cui Mercury era il re incontrastato del panorama rock pop mondiale. Questo non impedirà di certo ai Queen modello 2005 di sciorinare i grandi classici del loro repertorio, esaltadosi (e quindi coinvolgendo la platea) in cavalli di battaglia come "I want to break free", "Fat bottomed girls" o l'immortale "We are the champions".
Non troviamo nulla di scandaloso in questo: se esistono in tutto il mondo tribute e cover band dedicate (con sperticato amore) ai Queen ci sarà un motivo, ma auspichiamo che la band non si limiti a un occasionale reunion tour dettato da esigenze di botteghino e scommetta sul futuro anche con un nuovo repertorio all’altezza della fama della band. Bravi fantasiosi musicisti come May e Taylor se lo meritano, ma anche tanti fan che in questi anni non hanno mai smesso di comprare raccolte e rimasterizzazioni del repertorio originale, magari condito qua e là con qualche inedito di Mercury & Co. Che non sia insomma giusto che un gruppo come questo non vada in naftalina non ci sono dubbi. Il trionfale concerto tenuto al Wembley Stadium di Londra pochi mesi dopo la scomparsa del cantante non lascia spazio a incertezze, solo che quello era un tributo al passato, mentre dai Queen, anche 2005 style, ci aspettiamo una decisa sterzata verso il futuro. O almeno il presente.

Voto 6 - 

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