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Scanner - musica
 


Pino Daniele Ensemble
il nuovo Cd Pino Daniele Project - Passi dŽAutore e il Tour 2004
Il concerto del 16 maggio 2004 al Saschall di Firenze

 




                     di Tommaso Chimenti


Al grido "Pino, Pino", dalla chiara impostazione partenopea, stile mercato centrale del pesce, "i napoletani sono dappertutto" come confesserà lo stesso totem cinquantenne, entrano i man in black: uomini in smoking, donne con un corpetto cinese da mandarino. Il tutto per presentare il nuovo Cd Pino Daniele Project - Passi dŽAutore.

L'Ensemble è pronto. Rita Marcotulli agli ottantotto tasti, sosia della pianista di Marzullo nel programma "Sottovoce", il contrabbassista Rino Zurzolo, metà Adriano Sofri, metà Baricco, che oscilla tra l'archetto ed il manipolatore, ondeggia, si dimena come canne al vento, la batteria liftata di Steve Pearson, accompagnato dalla faretra di dissimili bacchette per la creazione dei suoni più disparati, il tutto guidato dal gruppo di canto, di preciso stile madrigalista, diretto dal Maestro e Direttore d'orchestra Gianluca Podio, composto dal soprano Monica Cognoli, dal contralto Rossella Ruini, gemelle separate alla nascita, dal tenore Roberto Colavalle, che muove freneticamente ritmicamente, dall'alto verso il basso, le mani come pistoni di formula uno, faccia da chierichetto, e dal basso Fabrizio Palma, con reminescenze luciodalliane, con tratti da sagrestano.

Senza troppe chiacchiere comincia la musica e come canto gregoriano parte "Quando" nel ricordo di Massimo Troisi.

Il Saschall diviene ora cappella di chiesa sconsacrata, chiesa, navate buie illuminate da fiammelle flebili, convento cupo e clausura francescana, viene spontaneo di incrociare le mani e di giungerle, di confessare i peccati purtroppo non commessi.

Prezzi esosi: 40, 30, 20, che non sono i numeri cabalistici del lotto, ma gli euro da sborsare.

Meno show e più sentimento, la chitarra partenopea languida e struggente del Mascalzone latino per eccellenza, fusa, in un progetto di rivisitazione, con le note da camera in un mix di classica riformista, di spettacolo salottiero, di radio in sottofondo in una festa dalle luci soffuse e calde come i vicoli Napoli, fruscianti come il mare del Golfo.

Da Bob Marley, con il quale si esibì nel famoso concerto a san Siro del 1980, a Santana e Bob Dylan, oggi "Pino Daniele Ensemble": salto triplo mortale.

La voce sottile del Pino nazionale, fresco gusto Arbre Magic, insegue nelle fughe i coristi nel concerto- canto di Natale da tutto esaurito.

Poi "Ali di cera" fa da apripista per "Napule è" con fini arpeggi di mare e salsedine nella scenografia di travi intrecciate, come canestri di vimini di anziani fuori dai bassi, di acciaio e metallo che creano due porte ad arco.

"Arriverà l'Aurora" scalda il pubblico che, con "Dubbi non ho" batte le mani all'unisono.

Ed ecco il nuovo singolo "Pigro", traino del nuovo cd "Passi d'autore" in vendita dal 23 aprile scorso, ancora sull'onda della commerciabilità, da suonerie per il cellulare, da pubblicità: una curiosità tecnologica, per il lancio della canzone è stato scelto il digitale come formato esclusivo per la vendita del singolo, che è stato possibile scaricare, soltanto al costo lancio di 1,39 euro, sul portale di Alice.

I riccioli e la barba scompigliata da guaglione guascone hanno lasciato il posto a capelli corti completamente bianchi ed ad un pizzetto furbo trendy che incornicia un sorriso sicuro, sotto il naso aquilino e gli occhi piccoli e scavati, sopra l'adipe che oltrepassa la cintura.

Ancora e sempre amore, con le due emme ben stampate di mamma, storie di donne, caffè, notti di serenate metropolitane, pioggia e mare.

Le dita scorrono artritiche sulle corde, i polpastrelli stridono, le unghie strisciano, nell'atmosfera da club jazz, dove manca solo la birra, le patatine e le noccioline da sgranocchiare.

"Invece no" e "La nostra estate insieme", con la chitarra incrociata al vago sapore di clavicembalo medievale, lo incoronano con l'occhio di bue come Bono Vox degli U2 fece con The Edge sulla copertina di "Rattle and Hum".

"Je sto vicino a te" con disegni che brillavano alle pareti stile maori in bianco e nero sul fondo, con medley annesso di "Notte che fai", "Un cielo senza nuvole", "Tempo di cambiare" a luci rosse, fino a "Concerto per noi due" che rievoca voci tibetane, prati e vallate, corno altoatesino, Heidy, il nonno e le caprette che fanno ciao.

"Amore senza fine", in versione reggae, la Jamaica è dietro l'angolo, fa urlare dal pubblico: "Senti come canta Pino" sulle note di Nando di Mammuccari e della sua "Libero".

Primo tempo: quattordici canzoni, un'ora.

Nella ripresa altre tredici hit senza tempo: da "Gli stessi sguardi", sembra di rivedere "Il nome della rosa" di Eco ed i cappucci dei monaci scribacchini, "Anna verrà" con il fondo macchiato da luci come pennellate di scaglie di cioccolato e truciolo di sigaro, aborigeni australiani e terra rossa da tennis, "La mia casa sei tu", dove c'è Barilla c'è casa, con Jovanotti che ancora si chiede senza risposta "La casa dov'è?".

Le quattro voci con gli occhi stretti e la fronte corrugata fremono le corde per cercare la nota più alta.

Non c'è tempo per le lacrime: "Nuages sulle note", dedicata alla figlia Sofia, "Sara non piangere" da spot di telefonini, "Isola Grande" tango per Cuba, Ernesto che più non Che, al profumo di sigaro Havana e di Caraibi, con mille e più virtuosismi.

La gente paga e vuole partecipare ad ogni stop, riempiendo i silenzi, urlando: "Mostro", "Capolavoro", "Numero Uno".

"Mareluna" metti tutti d'accordo: l'orientaleggiante ritmo di fondo da miraggio di dune e vento che fruscia tangibile e leggiero come casa bianca sulla spiaggia, "Che male c'è" da super romantico, "Io per lei", ancora amore solo quello, "Che Dio ti benedica", chi non si ricorda Ornella Muti, la quarantenne d'Italia, che sculettava in discoteca sul refrain in rima benedica- "che fica"?.

I goduriosi bis chiudono il cerchio: "Quanno chiove", era amore o un calesse?, "Viento e terra" e "Yes I know my way" su ritmo carioca sciolgono definitivamente nell'abbraccio conclusivo il pubblico.

Il tour, partito il 5 maggio 2004, toccherà tutte le piazze più importanti; dopo Firenze, il 20 e 21 Roma, il 24 Torino, il 28 Varese, il primo giugno 2004 Venezia, il 3 e 4 Milano, il 7 Livorno.

Voto 7 

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