Il settimo disco di studio
dei Bandabardò s’intitola Ottavio ed
è costituito da quattordici tracce incentrate sulla vita dell’omonimo
protagonista, dunque un vero e proprio concept
album: non a caso il disco è presentato come un dramma in quattro atti
(l’infanzia, le cattive compagnie, Ottavio e l’amore, la fuga) più gran finale, con
tanto di cast composto dai sei Bardotti (al secolo Erriquez, Finaz, Orla, Don
Bachi, Nuto e Ramon) e da quattro guest star quali il cantautore iberico Tonino Carotone, il pianista Stefano Bollani, il violinista
Adriano Murania ed infine Clemente Ferrari,
tastierista e fisarmonicista. Il tutto cucinato con quel dinamico folk rock che è il marchio di
fabbrica del gruppo toscano e che ha già conquistato loro numerosi estimatori
in Italia ed in varie altre parti del mondo. Si
comincia con l’effervescente Bambino,
cover transalpina del
celeberrimo Guaglione di Renato Carosone, che Erriquez ha
scoperto appunto nel rifacimento di Dalida: canta lui (anche in francese) accompagnato da
Tonino Carotone che canta in napoletano. Si continua con lo scatenato country rock di Bambine cattive, ravvivato dal violino
di Adriano Muraria. Ci sono altre due belle cover su testi d’autore, ovvero Viva la
campagna di Nino Ferrer e La mauvais réputation di Georges Brassens. E
poi restano un pugno di ballate a marce alte e canzoni d’atmosfera variamente popolare come Timido
tango (con la fisarmonica di Clemente Ferrari), Balla ancora, Lilù si sposa,
La ballata di Don Gino, Senza parole, La vedova Begbick (con Bollani al
piano), Porto Cabagna e Armistizio. Assolutamente da provare.
Bandabardò, Ottavio, [On The Road Music Factory 2008]
Voto
8