Fin dai 24 brani in scaletta (Proibito, Resta, Cangaceiro, Paname, Bambino, Il Volo,
Sparami, Lulů & Marlene, Dio, Spirito, Tex, Ferito, Fata Morgana, Animale
Di Zona, A Denti Stretti, Cuore Di Vetro, Gioconda, Ritmo #2, Ci Sei Solo Tu, Maudit,
Dimmi il Nome, El Diablo, Lacio Drom, Lo Spettacolo), il Litfiba Reunion Tour ha colpito al
cuore chi non ha scordato gli
eroi nel vento del rock fiorentino. Da qualche mese si sapeva che Piero
Pelů e Ghigo Renzulli erano tornati a suonare insieme. Altra cosa č vederli
all’opera dal vivo, con Piero Fidanza alla batteria, Daniele "Barni"
Bagni al basso e Federico "Sago" Sagona alle tastiere. Per questo,
dopo il
debutto milanese, non poteva che esserci grande interesse per i due
concerti fiorentini che si sono tenuti il 16 e 17 aprile 2010 al Mandela Forum.
Detto fatto: entrambi sold out. Ma quello che conta di piů i Litfiba sono stati credibili (in casa vale
doppio) e hanno coinvolto tanti fan di tutte le etŕ in uno scatenato show di
due ore in cui hanno interpretato con grinta alcuni fra i loro cavalli di
battaglia in mezzo a una imponente scenografia di luci e amplificatori. Un
boato per l’ingresso in scena dei 2 nerovestiti Piero (con il classico
bolerino – pantalone borchiato e capelli lunghi raccolti in una coda) e Ghigo,
anche lui con le braccia libere per far saettare fendenti dalla sua Fender.
Poi, mentre gli strumenti stridono, il saluto di Pelů “Agli spiriti liberi,
alle teste pensanti, a chi va controcorrente alle distrazioni di massa, al
popolo libero di Toscana: qui niente č proibito”. E intona il brano omonimo.
L’entusiasmo sale fra il pubblico, di brano in brano. Piero e Ghigo si cercano (e
si trovano) sul palco. Sembra che i dieci anni di divisione siano davvero
sfumati per far posto a nuovi entusiasmi. Una dedica al Pontefice per
“Bambino”, un pensiero ai tre operatori di Emergency, con la speranza che siano
liberati al piů presto, l’invito a liberare lo spirito (in occasione del brano
omonimo) a tutti quelli che hanno preso parte alla liturgia del rock and roll. Piero non si risparmia,
cavalca l’onda sonora con la consueta verve guascona, con quella teatralitŕ
performativa che l’ha reso celebre fin dai primi concerti negli anni Ottanta,
mentre Ghigo lascia
librare la sua chitarra, non risparmia saette di note e assoli al suo pubblico.
Firenze apprezza (anche se in realtŕ i due palasport pieni hanno ospitato anche
tanti altri fan da tutta Italia), applaude e si gusta il muro sonoro offerto
dalla grintosa sezione ritmica e dalle tastiere. La riserva indiana di Toscana
– come la definisce Pelů – si lascia trasportare dal sound pulsante di “Tex”,
si esalta in “Gioconda” e in “El Diablo”, si fa coinvolgere dalle esternazioni
di Piero. Insomma si diverte davvero in questo show in cui la musica č sempre in
primo piano. Visto l’entusiasmo di un pubblico sempre festante, sembra proprio
che il sogno rock made in Florence possa davvero rinascere. Vedremo come andrŕ
il tour estivo e soprattutto come saranno accolti il the best of e il disco
live (con due inediti) che i Litfiba dovrebbero far uscire fra non molto. Ci
sarŕ molta attenzione per i nuovi brani. Ma intanto godiamoci la festa.
Bentornati Litfiba.
Voto
8
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