Nostalgia e poesia in musica al festival Fabbrica Europa, che venerdì 30 maggio 2003 propone sul palco della Stazione Leopolda uno dei più sensibili musicisti contemporanei: Giancarlo Cardini, con la sua personale reinterpretazione della canzone italiana anni '60. Un periodo culturale ideale che il pianista e compositore toscano rivive con una "leggerezza" magica, elevata a cifra stilistica. Una scelta estetica che riassume e interiorizza lo spirito dell'epoca. Dopo aver interpretato magistralmente Eirk Satie e John Cage, dopo aver vissuto l'avanguardia e il movimento Fluxus, dopo aver conosciuto compositori poco noti dell'Ottocento come Giulio Ricordi e Giovanni Rinaldi, e dopo aver scritto pagine di musica cameristica, sinfonica e di scena, Giancarlo Cardini continua il suo viaggio attraverso la canzone italiana, con un concerto per pianoforte con musiche di Gino Paoli, Umberto Bindi, Domenico Modugno, Joao Gilberto, Luigi Tenco, Giovanni D'Anzi, appositamente arrangiate.
Iniziato con il disco " Omaggio a Umberto Bindi", del 1996, è continuato negli anni successivi, avvicinandosi ad altri autori con curiosità e rispetto. Un personale percorso di memoria e di originale rilettura, che però lascia intatta la forza melodica e la ricchezza armonica di brani solo apparentemente "leggeri". Giancarlo Cardini è autore di musiche cameristiche sinfoniche e di scena (queste ultime scritte per la Compagnia Teatrale I Magazzini). Ha inoltre introdotto elementi di micro-teatro acustico sia nella produzione cameristica che in quella di taglio sperimentale (eventi performativi, installazioni, ecc.). Sempre nel versante della sperimentazione è da ricordare il libro "Bolle di sapone", una raccolta di mini poesie e partiture verbali incentrate sulla percezione del quotidiano. Si è anche interessato negli anni di musica leggera; in questo campo sono da citare alcuni suoi lavori per pianoforte: una serie di ballabili e numerosi arrangiamenti su canzoni italiane, e non, del Novecento (di autori quali D'Anzi, Modugno, Bindi, Paoli, Tenco, Gershwin, Alter, Rodgers, Jobim). La sua attività concertistica si è svolta in tutta Europa, America del Nord e Asia (Giappone, India, Nepal). Si è occupato di compositori poco noti dell'Ottocento Italiano come Giulio Ricordi, di cui ha curato la ristampa di un'antologia di pezzi per pianoforte, e Giovanni Rinaldi, sul quale ha scritto un saggio critico. Al suo attivo anche svariate incisioni discografiche e saggi riguardanti in generale la musica contemporanea, sia colta che extracolta. Insegna pianoforte al Conservatorio L. Cherubini di Firenze.
Voto
8