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  23/04/2024 - 17:59

 

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Scanner - musica
 


Fabrizio De André
In direzione ostinata e contraria
In un momento di celebrazioni dell’amico Faber riscopriamo la prima antologia
[Sony/Bmg 2005]

 




                     di Paolo Boschi


D’accordo, l’idea delle opera omnia proposte in antologia a tre cd con ricco booklet più il classico inedito finale non è esattamente una novità dopo le recenti raccolte mogol-battistiane, ma In direzione ostinata e contraria è l’eccezione (commerciale) che conferma la regola, perché il Faber è un personaggio di indelebile caratura artistica, probabilmente il principale punto di riferimento musicale italiano del Novecento. Inoltre, come prevedibile, la vedova Dori Ghezzi, sensibile custode del patrimonio musicale del cantautore genovese, ha tracciato uno straordinario itinerario di ben cinquantaquattro tappe canore in cui apparentemente non saltano agli occhi lacune sostanziali. La ricognizione offerta dai tre cd è a trecentosessanta gradi: ed abbraccia con rigore l’intera carriera dell’artista ligure: si va da Fabrizio De André – Vol. I contenente Via del Campo e Bocca di rosa) del 1967 fino all’ultimo album di studio Anime salve, scritto a quattro mani con da De André con Ivano Fossati nel 1996. Nel mezzo, come ci si può aspettare, trovano spazio l’amore, la poesia, la letteratura, i margini della società, l’umanità, da sempre tematiche privilegiate dell’arte di Fabrizio De André. La triplice antologia si completa con un corposo libretto di 52 pagine con introduzione di Aldo Grasso, contenente qualche fotografia e tutti i testi delle canzoni: nelle note del booklet si scopre anche la particolare cura che la Ghezzi ha voluto riservare alla raccolta con il sostanziale aiuto di Gianpiero Riverberi, storico arrangiatore del Faber, che ha svolto una certosina operazione di “demasterizzazione” per depurare le precedenti riconversioni su cd rimuovendone equalizzazioni e ricompressioni digitali, ripartendo dai master originali per ritrovare la qualità calda ed avvolgente degli storici vinili, recuperando il sound dell’apoca e restituendo così al popolo dei suoi estimatori la gamma espressiva della straordinaria voce di De André nella sua interezza. Una dopo l’altra come perle di una collana si alternano Amore che vieni e amore che vai o la Canzone dell’amore perduto (di entrambe Battiato di recente ha realizzato cover), classici quali La canzone di Marinella, Carlo Martello ritorna della battaglia di Poitiers, La guerra di Piero, la Canzone del maggio, Il bombarolo, Geordie, Fiume Sand Creek, Hotel Supramonte, Creuza de mä, Prinçesa e Anime salve – e abbiamo evitato di citarle tutte per esigenza di sintesi –. Oltre ai brani tratti da album, In direzione ostinata e contraria propone anche tre 45 giri (Il pescatore, Titti e Una storia sbagliata) ed uno struggente inedito quale Cose che non dimentico, registrato dal vivo nel 1997 con il figlio Cristiano, l’unico brano scritto in collaborazione con lui, una canzone sull’Aids e sulla doppia distanza che s’instaura tra chi è stato colpito dalla malattia e tutti gli altri, degna ed inaspettata chiusa di un percorso antologico che mette i brividi per la sua incredibile compattezza, qualità, coerenza espressiva ed ideologica. Vivamente consigliato a chi ama De André e ne desidera una sintesi di livello. Indicatissimo per tutti i neofiti che potranno scoprire senza soluzione di continuità i capolavori del cantautore ligure.  Fabrizio De André, In direzione ostinata e contraria [Sony/Bmg 2005]

Voto 8 

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