Poesia,
rabbia e intensità per un rock d’autore assolutamente contemporaneo. I Diaframma
festeggiano a fine 1998 il loro diciannovesimo compleanno sulla ribalta con l’uscita dell’eccellente
album Scenari
Immaginari. Con questo Cd Federico Fiumani è
tornato a gestire in proprio la mia carriera, come dieci anni fa. E’ infatti stata ricreata l'etichetta Diaframma Records, che è distribuita
dalla Self di Milano. Indipendente
for ever? Può darsi. Sicuramente Federico se la cava bene anche da sé, continua a remare controcorrente con
grande grinta e passione. E con i suoi Diaframma porta
avanti una scelta, una ragione creativa e di vita. E già nel tour dedicato al
nuovo album battezza una band tutta nuova anche rispetto a quella che ha realizzato il Cd) :
Alessandro Gerbi (ex C.S.I.) alla batteria, Riccardo Biliotti al basso, Alessandro Gherardi
alle tastiere e ovviamente Federico Fiumani alla voce
e alla chitarra.
Ma
torniamo a Scenari Immaginari, un Cd fuori dal tempo. E anche fuori stagione, visto che fra i brani di spicco c'è
il pezzo “Agosto”. E' il classico album dei Diaframma.
Con tante sfumature e stimoli in più. Canzoni d'amore e di rabbia. Rabbia sorda come La ballata
dello scontento, ma anche di muta consapevolezza, come nel caso di Annoiamoci.
Spesso è il caso di accettarsi per quello che uno è: la vita è anche noia. E bisogna saperci convivere, altrimenti si trasforma in
qualcosa di molto peggiore. Federico la pensa così, ma poi confeziona undici
brani che sono altrettanti piccoli film in musica, undici ipotetiche mini sceneggiature. Quella di Fiumani è da sempre una scrittura piuttosto
cinematografica. E il nome Diaframma, in fin dei conti, deriva un po' da questo. Dalla sua capacità di
diminuire o alterare la forza della luce in musica e nei testi. Carina la
foto di copertina, che ritrae Federico a dodici anni. Sullo sfondo si vede la
proboscide di un elefante. Una situazione abbastanza insolita, uno scenario quasi
immaginario che aggiunge fascino al lavoro di questo punk story-teller,
che adora Tom Verlaine e i
suoi Television e la grande canzone
d'autore, da De André
a De Gregori, ma anche il pop dei Rokes di Shell Shapiro: poca
tecnologia, belle canzoni.
Voto
8