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Compagnia Krypton
Terroni d’Italia, presentazione
Di Fulvio Cauteruccio e Giuseppe Mazza, collaborazione drammaturgica Giacomo Fanfani
Dal 5 al 10 aprile 2011 al Teatro Studio di Scandicci, 11 aprile Teatro Scuderie Granducali – Seravezza (LU), 12 Aprile Teatro Comunale Ferdinando Quartieri – Bagnone (MS), 10 e 11 giugno 2011 Maneggio della Cavallerizza Reale - Festival delle Colline Torinesi

 




                     di Giovanni Ballerini


Compagnia Krypton, Terroni d'Italia, presentazione, 2011
Compagnia Krypton, Terroni d'Italia, recensione, 2011


Continua il viaggio nella drammaturgia dei dialetti la Compagnia Krypton, che presenta in prima nazionale al Teatro Studio di Scandicci dal 5 al 10 aprile 2011 Terroni d’Italia di Fulvio Cauteruccio e Giuseppe Mazza. La nuova produzione dei Krypton vede come protagonista (sia in scena, che come regista) Fulvio Cauteruccio, che ha brillato recentemente anche in Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello per la regia del fratello, Giancarlo Cauteruccio.
Terroni d’Italia è recitato in parte in italiano oltre che in calabrese, veneto, siciliano, lombardo, napoletano e piemontese, giunge all’allestimento conclusivo al Teatro Studio dopo varie tappe e studi iniziati nel 2009. Dopo il debutto scandiccese, verrà rappresentato l’11 aprile 2011al Teatro Scuderie Granducali di Seravezza, il 12 Aprile al Teatro Comunale Ferdinando Quartieri di Bagnone, l’10 e 11 giugno 2011 al Maneggio della Cavallerizza Reale per il Festival delle Colline Torinesi, che ha coprodotto lo spettacolo.
Terroni d’Italia, come si capisce dal titolo, ha come tema portante l’emigrazione dal sud, vista come una delle più amare conseguenze dell’unificazione nazionale e delle scelte di politica estera del Conte di Cavour, le cui mosse diplomatiche già Dostoevskij, nel diario del suo viaggio in Italia del 1870, criticò aspramente rintracciando in esse la causa della creazione di un regno di secondo ordine. La pièce ripercorre alcuni dei principali eventi di quegli anni, da Quarto fino alla caduta della piazzaforte di Gaeta, utilizzando anche immagini filmiche di repertorio e brani tratti dagli ultimi studi condotti sui carteggi del Conte di Cavour. Studi   che suggeriscono di quegli eventi una nuova lettura e restituiscono dignità a una popolazione e ad una terra economicamente forte – nel 1856 all’expo di Parigi il Regno borbonico fu premiato come terzo stato più avanzato d’Europa -   che venne insanguinata e saccheggiata in nome dell’unificazione.
Il fenomeno del brigantaggio assume nello spettacolo la connotazione di una vera e propria lotta partigiana durata otto anni contro un processo unitario ritenuto da molti “impossibile”.
Basato sulla storia dell’attore d’arte drammatica Pippu, Terroni d’Italia descrive le peripezie di “Pippo” dal dopoguerra ai difficili anni ’70, attraverso il racconto di storie vere e del sogno di un ragazzo costretto ad emigrare a nord dalla natia Sicilia in cerca di lavoro, col desiderio inappagato di diventare attore. Uno spettacolo che diverte e insieme fa riflettere sugli accadimenti che 150 anni fa diedero origine all’Italia.
Con Pippo entriamo, da moderni protagonisti, nel pieno degli anni del Risorgimento e incontriamo le figure di Cavour, Vittorio Emanuele II (nonostante fosse il I), Garibaldi, Francesco II di Borbone, Maria Sofia, affiancati da sgangherati eroi che combattono la loro guerra, senza spargimento di sangue, a colpi di ricette tradizionali. dei Savoia, che pone interrogativi quanto mai attuali sul senso di nazione.

Voto 8 

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