Progetto Satyricon : i cinque Capitoli al Piccolo, Milano, 2012
Progetto Satyricon : i cinque Capitoli al Vascello, Roma, 2012
Progetto Satyricon : recensione La cena del nulla, 2011
Progetto Satyricon : presentazione La cena del nulla, 2011
Progetto Satyricon : recensione Nell’anno di grazia post naufragium, 2010
Progetto Satyricon : recensione tra scuola e bordello e Quartilla, 2010
Progetto Satyricon : presentazione tra scuola e bordello e Quartilla, 2010
Compagnia Progetto Satyricon : La pinacoteca di Eumolpo, 2009
Progetto Satyricon : Materiali per un Satyricon Contemporaneo, 2009
Progetto Satyricon : La pinacoteca teatrale (1999-2009, 2010)
Scanner intervista Massimo Verdastro, 2010
E’ una di quelle produzioni che fanno bene al teatro perché, soprattutto in tempi di ristrettezze
economiche, la tentazione di un teatro di testo tout court è ritenuta da molti
un’irresistibile trend e quindi sposata senza esitazioni. “La Pinacoteca di Eumolpo” va invece oltre dimostrando che un
teatro visto come sintesi ed esaltazione delle arti è ancora un’effettiva (e
irrinunciabile) esigenza espressiva contemporanea. Il lavoro, che la compagnia fiorentina Verdastro
Della Monica ha proposto in prima assoluta il 6 maggio 2009 a Fabbrica Europa (repliche 7 e 8 maggio alle 19), pur essendo il primo studio del primo
capitolo di un progetto più ampio dedicato a una rilettura articolata del Satyricon,
ha già colpito nel centro. Dimostrando la bontà dell’idea di Massimo Verdastro di
affidare a cinque autori tra i più significativi del panorama della
drammaturgia italiana (Antonio Tarantino, Marco Palladini, Lina Prosa, Letizia
Russo e Luca Scarlini) la riscrittura teatrale di cinque episodi del romanzo di
Petronio Arbitro, senza per questo farsi strangolare dalla drammaturgia, dalla
schiavitù del testo. Se infatti questo primo tassello curato, con una scrittura
fiammante dal pittore-drammaturgo torinese Antonio Tarantino ha le potenzialità per colpire l’immaginario collettivo è perché lo
spettacolo diretto e interpretato da Verdastro è nato come espressione di più
sensibilità che hanno ben lavorato, ognuna nel proprio ambito e collettivamente,
nell’arricchire di sensazioni, di colori e visioni questa prima puntata di un
mosaico in formazione che evolverà in tempi futuri e in luoghi diversi, come le molteplici tappe del
viaggio dei protagonisti del Satyricon. Stiamo parlando del visionario
allestimento scenico di Stefania
Battaglia, che con grandi quadri animati e la gestione dinamica dello spazio ha
reso l’ambiente della pinacoteca palpabile e condivisibile anche per uno
sguardo contemporaneo, ma anche del lavoro della danzatrice Charlotte
Delaporte che in sintonia con Verdastro ha ben coreografato i movimenti scenici
di una decina di attori in scena. Azzeccati i costumi (anche questi realizzati
da Stefania Battaglia) che strizzano l’occhio agli anni Sessanta e alla Grecia
Classica, spesso sovrapponendo le due tracce stilistiche in un ibrido dal
sapore di saga spaziale, di letteratura cyberpunk. Fondamentale l’estro con cui
Francesca Della Monica ha fissato la partitura vocale – musicale e calcato la
scena, come la magia performativa del pittore Silvio
Benedetto, che nel corso della piece realizza (creando una sorta di smarcamento
spazio temporale, quasi cinematografica) un grande quadro in tempo reale. Tutti
particolari di questa produzione sono stati insomma curati brillantemente dalla
compagnia Verdastro Della Monica, che è riuscita a mixare antico a moderno,
filosofia e contemporaneità. Magari potevano essere scolpite con più coraggio
le architetture di luce e forse ridotto di qualche battuta il testo, ma il
risultato è un’opera, che si dipana in maniera coinvolgente sin dall’ingresso
di una convincente Criside dalla lunga coda (Anna Coppola) che, mettendo in
crisi la rigorosità formale del personaggio che interpreta, introduce, con emotivo
entusiasmo, lo spettatore in un mondo rischiarato dall’arte. Il cast si rivela
ben assortito anche dal punto di vista dell’espressività e della fisiognomica:
non c’è un volto fermo, scontato o plastificato fra i protagonisti (Encolpio -
Giuseppe Sangiorgi e Eumolpo - Massimo Verdastro), ma nemmeno nel coro (Michele
Barbieri, Daniele Bartolini, Danilo Di Maio, Valentina Grasso, Daniela
Macaluso, Giusi Merli, Vittoria Pirrone, Rocco Schira). Da sottolineare la
prova di attore di Massimo Verdastro che, con il suo variegato registro
espressivo, con l’eleganza e la follia iconoclasta con cui interpreta Eumolpo, riesce
a infondere sicurezza e voglia di osare ai giovani attori in scena. Il colloquio
fra il poeta-pedagogo e il suo allievo Encolpio gode di doppi sensi e di
esplicite provocazioni, mentre il gorgo melanconico e scanzonato degli altri
attori, contribuisce a disegnare un ritratto di grande fascino di un’età
inquieta. Quando poi, sul finale, la cantante a seno nudo (Francesca Della
Monica) invade la scena e, con le sue intense riflessioni vocali, disegna altre
prospettive nel tessuto della piece, si ha la conferma che il mondo del
Satyricon merita di essere indagato con un occhio contemporaneo. Facendo
emergere l’infinita rete di rimandi, di link che si stabiliscono fra una
visione terrestre (ma rende meglio l’arcaico “terragna”), materica, della vita
e quella tecnologica, digitale dell’esistenza e della creatività.
Voto
8