Bilancio di Musiche in Scena
Programma del convegno per un nuovo teatro musicale
Arti sceniche: lo special di Scanner
Musiche in scena: un primo bilancio in tempo reale
Stefano De Martin: un confronto multidisciplinare
Massimo Marino: la musica, un cardine di rottura dei confini disciplinari
Giancarlo Cauteruccio: Musica delle mie brame
Fulvio Cauteruccio: come è nato Roccu u stortu
Renata Molinari: appunti per azioni in musica
Giordano Montecchi: oltre l'opera
Simonetta Pecini: riflettere per dialogare
Massimo Luconi: riflessioni sul teatro musicale
I percorsi di contaminazione tra rock e scena in Italia
Il ritorno del musical
Teatro Studio di Scandicci: Stagione teatrale 2002/03
Ico No Clast
Roccu u Stortu
La Tempesta
Koreja e Raiz: Brecht's Dance la danza del ribelle
Gogmagog: L'alba e la notte. Partitura
Kinkaleri: Tono
Kinkaleri: Otto
Teatrino Clandestino: Iliade
Prima di affrontare in maniera distesa (e documentata) la questione della musica nel "nuovo teatro", mi piace indicare alcuni punti per una possibile riflessione sul tema. Punti o appunti non tanto per classificare, quanto per indagare, confrontare e - perché no? - provare.
Al primo punto nella mia attenzione viene la cosiddetta drammaturgia della canzone: una forma di racconto - e a teatro di racconto nel racconto - nella quale vicenda e tema si intrecciano in maniera del tutto particolare, rimandando a una relazione attore/personaggio già collaudata nella " tradizione epica" e capace di riaprire, oggi, la questione dell'interpretazione.
In questa prospettiva, fra intreccio e storia, interpretazione e racconto, ridiventa centrale la pratica del montaggio: montaggio dell'azione scenica, montaggio nella percezione dello spettatore, nella scansione ed evocazione delle immagini. Ritmo e composizione vivono - e si nutrono reciprocamente - di partiture rigorose e impreviste fra testo verbale e azione scenica. Una qualità di ascolto che diventa possibilità di scrittura. A proposito di montaggio, un montaggio capace di alimentare e riattivare immagini fra scena e platea, mi sembra che nella proposta teatrale non si possa oggi prescindere da quella particolare organizzazione di figure, situazioni e sensazioni che l'immaginario musicale fornisce al "nuovo teatro" come un autentico repertorio che scava, duplica e in alcuni casi sostituisce, quello testuale. Un repertorio capace di manifestare, rendere evidente e drammaturgicamente efficace lo spazio sonoro delle nostre azioni e rappresentazioni.
Azioni in musica nella prospettiva che ci interessa, azioni nelle quali la voce ripropone una particolarissima forma contemporanea di recitar cantando. Fin qui gli appunti: porte per entrare nell'universo del nostro teatro ed esplorarne le stanze.
Voto
7