Compagnia Lombardi Tiezzi: Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini
Compagnia Lombardi Tiezzi: Antigone di Sofocle
Compagnia Lombardi Tiezzi: La Clemenza di Tito
Compagnia Lombardi Tiezzi: Amleto di Shakespeare
Compagnia Lombardi Tiezzi: Scene di Amleto, secondo sogno
Un evento di qualità per inaugurare la
prima stagione di prosa del Saloncino del Teatro della Pergola. Un testo di Mario Luzi, il poema Viaggio terrestre e
celeste di Simone Martini, messo in scena dalla compagnia Lombardi Tiezzi, dà il via alla
programmazione di una nuova una sala
da 324 posti a Firenze. La stagione prevede tredici spettacoli tra ottobre 2004
e aprile 2005 e propone un percorso caratterizzato dalla interdisciplinarietà delle arti, che la scena in
particolare interpreta, e dall’attenzione alla drammaturgia contemporanea.
Le repliche di Viaggio
terrestre e celeste di Simone Martini vengono
accompagnate dalla proiezione nella Sala Oro di un video di Federico Tiezzi e Sandro Lombardi: Ritratto di Mario con fiume work
in progress di un intervista a Luzi su vari temi. La Compagnia
Lombardi Tiezzi da
tempo crea sul palcoscenico simmetrie tra le diverse discipline delle arti.
Questa volta lo fa portando in scena i testi di Luzi raccontando attraverso il teatro (e nell'incontro di
musica, pittura, immagine, parola...) la poesia.
Si tratta di un ritorno alle origini e lo spettacolo di Tiezzi
e Lombardi rende piena giustizia a questa dimensione dello spirito e del
corpo, virando la lirica luziana su un piano teatrale
e narrativo dove si sovrappongono i tratti biografici di Simone ma anche quelli
del giovane Luzi, nell’arco della sua immensa
parabola espressiva, e infine quelli della stessa compagnia di Tiezzi e Lombardi. Questo Viaggio (che vede in scena
David Riondino, Sandro
Lombardi, Marion D'Amburgo,
Massimiliano Speziali, Clara Galante, Alessandro Schiavo, Fabio Mascagni, Massimo Signorini, Luciano Bellosi)
è dunque uno spettacolo insieme rivolto al passato e al futuro, leggibile come
una favola e insieme come una ricognizione sul significato che il teatro ha
avuto per la generazione che vi si affacciava nei primi anni settanta: anni di
rinnovamento e di sperimentalismo, di entusiasmi e di aperture, così diversi
dal panorama attuale.
In questo "dramma in forma di poesia", Luzi immagina l’ultimo viaggio del pittore
da Avignone alla natia Siena. Seguiamo così l’itinerario di una carovana che percorre la via Francigena, supera le Alpi, resta abbacinata dalla visione
di Genova, è costretta a sostare a lungo in un ospedale per l’improvvisa
malattia di Simone (malattia misteriosa che potrebbe assomigliare a una crisi d¹identità, a una depressione, a una perdita di fiducia nel
mondo e nelle cose). A Simone
malato appaiono come incubi o visioni le tappe del viaggio della vita: le sue
città (Roma, Venezia, Macerata, Bagdad), le sue
donne, il fratello, i suoi amati allievi. Lo
spettacolo scorre tra continui cambi di scena, musiche
imprevedibili (da Eminem a Vasco Rossi, da Nancy Sinatra a
Lou Reed),
intensi monologhi e articolate scene di gruppo, cercando di rendere il più
trasparente possibile la percezione di una poesia tanto alta quanto
profondamente radicata nel cuore della realtà quotidiana degli uomini, come
quella di Luzi.
Voto
9