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  05/05/2024 - 20:19

 

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Compagnia Lombardi-Tiezzi
Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini
Il poema di Mario Luzi, con David Riondino, Sandro Lombardi, Marion D'Amburgo, Massimiliano Speziali, Clara Galante, Alessandro Schiavo, Fabio Mascagni, Massimo Signorini, Luciano Bellosi
Teatro della Pergola, Firenze, da martedì 26 a giovedì 28 ottobre 2004 ore 20.45

 




                     di Giovanni Ballerini


Compagnia Lombardi Tiezzi: Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini
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Un evento di qualità per inaugurare la prima stagione di prosa del Saloncino del Teatro della Pergola. Un testo di Mario Luzi, il poema Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini, messo in scena dalla compagnia Lombardi Tiezzi, dà il via alla programmazione di una nuova una sala da 324 posti a Firenze. La stagione prevede tredici spettacoli tra ottobre 2004 e aprile 2005 e propone un percorso caratterizzato dalla interdisciplinarietà delle arti, che la scena in particolare interpreta, e dall’attenzione alla drammaturgia contemporanea.

Le repliche di Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini vengono accompagnate dalla proiezione nella Sala Oro di un video di Federico Tiezzi e Sandro Lombardi: Ritratto di Mario con fiume work in progress di un intervista a Luzi su vari temi. La Compagnia Lombardi Tiezzi da tempo crea sul palcoscenico simmetrie tra le diverse discipline delle arti. Questa volta lo fa portando in scena i testi di Luzi raccontando attraverso il teatro (e nell'incontro di musica, pittura, immagine, parola...) la poesia.

Si tratta di un ritorno alle origini e lo spettacolo di Tiezzi e Lombardi rende piena giustizia a questa dimensione dello spirito e del corpo, virando la lirica luziana su un piano teatrale e narrativo dove si sovrappongono i tratti biografici di Simone ma anche quelli del giovane Luzi, nell’arco della sua immensa parabola espressiva, e infine quelli della stessa compagnia di Tiezzi e Lombardi. Questo Viaggio (che vede in scena David Riondino, Sandro Lombardi, Marion D'Amburgo, Massimiliano Speziali, Clara Galante, Alessandro Schiavo, Fabio Mascagni, Massimo Signorini, Luciano Bellosi) è dunque uno spettacolo insieme rivolto al passato e al futuro, leggibile come una favola e insieme come una ricognizione sul significato che il teatro ha avuto per la generazione che vi si affacciava nei primi anni settanta: anni di rinnovamento e di sperimentalismo, di entusiasmi e di aperture, così diversi dal panorama attuale.
In questo "dramma in forma di poesia", Luzi immagina l’ultimo viaggio del pittore da Avignone alla natia Siena. Seguiamo così l’itinerario di una carovana che percorre la via Francigena, supera le Alpi, resta abbacinata dalla visione di Genova, è costretta a sostare a lungo in un ospedale per l’improvvisa malattia di Simone (malattia misteriosa che potrebbe assomigliare a una crisi d¹identità, a una depressione, a una perdita di fiducia nel mondo e nelle cose). A Simone malato appaiono come incubi o visioni le tappe del viaggio della vita: le sue città (Roma, Venezia, Macerata, Bagdad), le sue donne, il fratello, i suoi amati allievi. Lo spettacolo scorre tra continui cambi di scena, musiche imprevedibili (da Eminem a Vasco Rossi, da Nancy Sinatra a Lou Reed), intensi monologhi e articolate scene di gruppo, cercando di rendere il più trasparente possibile la percezione di una poesia tanto alta quanto profondamente radicata nel cuore della realtà quotidiana degli uomini, come quella di Luzi.

Voto 9 

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