Contemporanea Festival 05 : presentazione
Contemporanea Festival 05 : L’arte della performance
Contemporanea Festival 05 : Alveare La linea Rossa
Contemporanea Festival 05 : Alveare La linea Gialla
Contemporanea Festival 05 : Alveare La linea Verde
E’ dura e frustrante la vita
della casalinga. “Domestika” di Juan Diego Puerta Lopez la mette
in evidenza con sarcasmo, dolore, assurdo senso del disagio che fa
sorridere, provoca schifo e vomito.
L’uomo a sedere a tavola, con le zeppone
ai piedi da Drag Queen o
cubista omosex, viene ingozzato dalla moglie con una
scatoletta di carne per cani. Una scodella ripiena del Ciappi unto e la sua faccia spinta a forza dentro la
ciotola. Sul tavolo un pappagallo elettrico che canta
soltanto se preso a ceffoni, chiara l’allusione sessuale di stanchezza dei
rapporti matrimoniali tra le lenzuola. Un piccolo
televisore portato ad un centimetro dalla faccia degli spettatori intanto
propina una lingua umana che saliva e ansima. L’insoddisfazione della
casalinga, che canta l’ultima hit della Pausini,
tra grembiule e aspirapolvere, picchia il marito a terra, prima di uccidersi:
8.5.
Niente di più
contemporaneo per il pratese Teatro Edison e questo nuovo “Due
uomini in piedi sul greto del fiume”. Vite da Grande
Fratello, da fiction continua, da esistenze scandite a colpi di share ed auditel con l’unico Dio rappresentato dal telecomando
ultima forma di democrazia diretta, di tecnocrazia pubblicitaria indotta a suon
di marketing con azzeramento culturale cerebrale annesso. Immersi nell’acqua
che dalle caviglie sale inesorabile, la fine è vicina s’augura qualcuno, i due
confinati nello stagno delle loro abitudini via etere e via cavo annegano senza
rendersene conto con il sogno proibito e chimerico del nuovo programma, di
novità passive godute dalla poltrona del non vivere, ma sempre restando i
protagonisti dello show. Fahrenheit 451 non è servito a molto: 8.
Voyeristi con lo sguardo
allampanato e la curiosità morbosa del guardare di soppiatto, dietro e dentro
tendine che aspettano soltanto di essere tirate su, in un peep show conturbante
e danzante.
Un letto ed una ballerina, una
videocamera che riprende dall’alto spostando il punto di riferimento spaziale e
inscenando un’immagine in movimento di uomo sulla Luna
che fluttua senza attrito. E’ Luisa Cortesi che si muove calda tra le finte
lenzuola unidimensionali nel suo “Piazza dei Macelli
n° 3 – 59100 Prato”. I nasi al vetro del pubblico morboso, il
dimenarsi di gambe, il video che ribalta le prospettive. Idea fulgida,
messinscena ripetitiva: 6.
Tutto ciò che
nuota nel Lago. Niente di più forviante per gli Arbus che si sono
divertiti in “Uova di cigno” a prendere in giro, con ranocchio e ballerina, il
principe rospo e la Bella addormentata nel bosco, la bella e la
Bestia, i fan del ballerino classico Bolle, presi a
stereotipo ironico dei nostri giorni dove vi è penuria di eroi e proprio per
questo sono ricercati in ogni dove come il pane, come l’oro, come l’aria. Santi,
eroi, dittatori, vuole questo la gente? Nel lago nessuno se ne preoccupa: 8.
Voto
8
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