partner di Yahoo! Italia

Fizz - Idee e risorse per il marketing culturale !

Scanner - Cultura Opinioni Online
links redazione pubblicità info redazione@scanner.it


   


Biennale di Venezia 2023
Danza Musica e Teatro
AGO
Modena Fabbriche Culturali
700 Dante
Un omaggio lungo un anno
Sipa 2021
Siena International Photo Awards
Firenze Tv
In onda sul web
Tenax Theatre 2019
Secondo anno
Alessandro Benvenuti
Due spettacoli di Arca Azzurra Teatro
Giornata europea dello spettatore
Promosso dal Progetto Be SpecACTive!
Lisboa
Regia Anna Stigsgaard
Premio Virginia Reiter 2013
Il lavoro dell'attrice

 


Ricerca avanzata

 

 

Arte Musica Libri Cinema Live Interviste Home Vignette Gallery Hi-Tech Strips Opinioni Gusto Ospiti TV

  20/04/2024 - 03:47

 

  home>live > eventi

Scanner - live
 


Compagnia Della Fortezza
Ultimo nastro di Krapp
Con Placido Calogero - regia di Armando Punzo
Al Carcere di Volterra - Chiesa Sotterranea, 23 e 24 luglio 2008, nei Sotterranei di Palazzo Minacci Solaini, 25 luglio 2008. Nel corso del progetto Vent'anni di teatro della Compagnia Della Fortezza dal 21 al 27 luglio 2008 al Carcere di Volterra

 




                     di Tommaso Chimenti


Il progetto Vent'anni di teatro della Compagnia Della Fortezza ha proposto dal 21 al 27 luglio 2008 al Carcere di Volterra tre spettacoli della compagnia della Fortezza, Il Pinocchio, il Marat Sade e l'Ultimo Nastro di Krapp, più il Convegno dal titolo "Venti anni di teatro della Compagnia della Fortezza - Per un teatro stabile in carcere", le visite al teatro Renzo Graziani, il progetto di poesia "Entro dipinte mura" nella chiesa antica del carcere, il progetto speciale "Agriturismo Paradiso", creato apposta per l'evento del Teatro delle Ariette e tanto altro ancora.
Due “Ultimo nastro di Krapp”: il tentativo di Punzo di mostrare una sua regia del testo beckettiano e di importare quello americano, di Rick Cluchey ex detenuto di San Quintino, con la regia del drammaturgo irlandese. Cluchey va per sottrazione, immobile a riascoltare le sue bobine, gesti impercettibili, Placido Calogero nei sotterranei del carcere invece è in fibrillazione calda, ipercinetico alla ricerca dell’ennesima banana, vita da sbucciare, da addentare addentrandosi nella propria storia personale. Nel punziano non c’è astio verso il tempo che è passato, verso la fine che incombe. La buccia viene gettata dietro le spalle, nel Beckett provoca un altro scivolone come se gli errori non servissero ad altro che a ripeterli. “Cerca di essere” o “tutta quell’antica sofferenza non ti è bastata” o ancora l’“io non esisto, sono solo il sogno di un altro” danno il senso di una rinascita. Nell’originale le frasi da sottolineare sono “Grazie a Dio sono cose finite ormai” o “Che cos’è un anno? Un boccone rimasticato” o ancora, sconsolato: “Quando la felicità era ancora possibile”.

Voto 7 + 

        Invia Ad Un Amico

© Copyright 1995 - 2010 Scanner