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  02/05/2024 - 05:42

 

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Itaca
Odissea. Doppio ritorno, regia di Luca Ronconi
Di Botho Strauss, traduzione di Luisa Gazzero Righi, Produzione: Centro Teatrale Santa Cristina - Teatro Comunale di Ferrara
Dal 4 al 9 settembre 2007 al Teatro comunale di Ferrara

 




                     di Tommaso Chimenti


Antro delle Ninfe, Odissea. Doppio ritorno, regia di Luca Ronconi
Itaca, Odissea. Doppio ritorno, regia di Luca Ronconi


Una platea spazzata via in un ricordo di “2001 Odissea nello spazio” di colonne mozzate e statue decapitate saddamiche assi e transenne da cantiere edilizio palermitano, da disastro navale, un sito archeologico da naufragio dove regina è la grassa Penelope, Francesca Ciocchetti degnissima, piena d’anelli, incastrata in una torre d’avorio, una gabbia dorata di macchinerie e giganteschi immobilismi, impalcatura da piaghe da decupito. Sotto frullano le didascalie vocali delle tre ancelle manager in tailleur nero aziendalista. Penelope è una madonna da basso napoletano, dominatrice visionaria, dama felliniana, matrona colossale boteriana fiera e dura mentre Ulisse è sperduto e diseredato, titubante e balbettante come un cieco nel sole, schiaffeggiato dalle nuvole. Ulisse diviene un Mosé iconografico, un ET affamato che si muove e racconta come caricatura della commedia dell’arte per poi recuperare forza e riprendere le sembianze di un Biancone o dell’Adamo michelangiolesco della Sistina. La torre di Penelope ingoia e fagocita l’Ulisse caduto e stanco partorendolo al contrario. L’odisseo, qui molto gassmaniano, è un mendicante, un nuovo rom o lavavetri fiorentino e le sue angosce e patimenti sono un forno che si apre a bocca, un camino di fauci, un antro aperto che tutto lacera e trita: il Tempo. I Proci, gentili ed aggraziati che fanno anche tenerezza, che poi mutano nei Dodici Apostoli con l’ultima cena a fare da fondale, sono una gang da rione, ciurma che sembra uscita dallo Studio 54 newyorkese negli anni ’70. E si sprecano le borchie argentate e le paillettes dorate e mocassini laccati. E’ una banda dedita all’hip hop da Bronx, capitanata dall’isterico Antinoo – Nerone sul triclinio, un branco violento da quartiere malfamato con fasce elastiche da palestra, da playground e basket da periferia suburbana, “ Guerrieri della notte”, camiciole e bicipiti che si lanciano in orge e baccanali con donne manichino kamikaze con burka anonimo. La mattanza-tonnara, estenuante, finale rende martiri gli oppressori e la Resistenza attiva del Robin Hood Ulisse finisce per trasformarlo in un Bush sanguinario e guerrafondaio.

Voto 7 

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