Intercity 20, presentazione del festival 2007
Presentazione, Rodrigo Garcia, A un certo punto ...
Recensione, Rodrigo Garcia, A un certo punto ...
Intervista a Rodrigo Garcia
Jimmy, di Marie Brassard
Alias Godot, Regia di David Ferry, 2006
La compagnia Third Angel, Presumption, 2007
Compagnie Yvette Bozsik, Miss Julie, 2007
Patricia Portela, Wasteband, 2007
Akhe, Faust in cube. 2360 Words, 2007
La nuova tonaca di Dio, Nature morte dans un fossé, di John Clifford Tri-boo e di Fausto Paravidino, 2007
“Ovviamente tutto questo è dedicato a Barbara”.
Dimitri Milopulos, con pudore, non scorda chi ha fatto nascere, chi ha tirato
su, chi ha portato ad essere Intercity un vero
festival teatrale internazionale. Venti anni fanno paura, a volte impressione, fanno mole e rumore, fanno foto e ricordi. Tutti i
personaggi, gli attori, le piece, le compagnie passate da Sesto Fiorentino in
occasione della visita virtuale ad una capitale estera dove ogni anno la Limonaia trascina
il proprio pubblico. Venti anni riassunti in un mese e mezzo (dal 13 settembre
al 30 ottobre) di programmazione prendendo il meglio di alcuni
paesi che sono stati ospitati dal trio Nativi- Milopulos- Panichi.
“I numeri contano. Ma non sarà un semplice memoriale –
aggiunge il sindaco di Sesto, Gianni Gianassi – ma
un’edizione originale e nuova”. C’è Madrid con Rodrigo Garcia,
che apre il festival con la nuova produzione dal titolo chilometrico “A un certo punto della vita dovresti impegnarti seriamente e
smettere di fare il ridicolo” (13-16 set), c’è il Quebec di “Jimmy” (20, 21, 22 setTEMBRE 2007) e della ripresa “Alias Godot” (28, 29,
30 setTEMBRE 2007), c’è l’Inghilterra di “Presumption” (3, 4 ottobre 2007), c’è Budapest con “Miss Julie”
(allo Studio di Scandicci, 5 e 6 ott), ecco il
Portogallo di “Wasteband” (9 e 10 ott), la Russia degli
Akhe, spesso ospitati dal Jack and Joe di Cerbaia, con un “Faust” particolarissimo dove, come
suggerisce il sottotitolo, verranno utilizzate soltanto 2360 parole, c’è la Francia di “Natura morta
in un fosso” di Fausto Paravidino,
c’è la produzione de “la nuova tonaca di Dio” con Alessandro Baldinotti (nella foto), sospeso tra religione e
omosessualità.
Garcia
incuriosisce: “La prima volta che sono stato alla Limonaia era il ’94 e ho
messo in scena “Patè di ragazza” – spiega con agitazione da Woody
Allen e somiglianza con Francesco Nuti – da alora sono successe molte cose nella mia vita artistica. Se prima
il mio teatro era prettamente “politico” adesso vorrei
virare verso un “teatro poetico” perché è proprio la poesia che manca alla
nostra società”. Rodrigo
Garcia è il regista provocante de “Ronald el payaso de
Mac Donald” o quello
contestato dell’agonia dell’astice a Contemporanea ‘05 a Prato che gli valse
una denuncia. “In questo nuovo lavoro rinuncio a molta materia teatrale che
conosco, ma non è una cosa criptica o complicata, il mio primo obiettivo è
quello di comunicare – conclude diretto e deciso - il teatro
non deve essere una masturbazione dell’artista soprattutto quando si utilizzano
fondi pubblici”. A latere, e ingresso gratuito, la
mostra “Scene” di Milopulos con i modellini di scena che hanno fatto la storia
del festival, da Le cognate” a “Dracula”, da Shopping
and Fucking” a “Noccioline”.
Info: 055.440852; www.teatrodellalimonaia.it; 13, 11,
8 euro.
Voto
8