Voce Off. Corpo In. Immersioni
Progetto di Giancarlo Cauteruccio
Attori/performer: Clio Abbate, Laura Bandelloni, Irene Barbugli, Giorgio Coppone, Umberto D’Arcangelo, Francesco De Francesco, Maria Luisa D’Introno, Giuseppe Insalaco, Mattia Macchelli, Chiara Moretti, Giulia Pizzimenti, Marta Vitalini, Silvio Zanoncelli e con Giancarlo Cauteruccio. Operatori delle tecnologie: Giulia Broggi, Marco Cardone, Gioia Di Biagio, Maddalena Giansanti, Claudio Signorini collaborazioni artistiche e operative progetto drammaturgico Marco Palladini, azioni coreografiche e acrobatiche: Nicole Kehrberger, studio della voce Monica Demuru, scenografia Loris Giancola, video: Vincenzo Capalbo e Marilena Bertozzi, luci Mariano De Tassis, musica elettronica: Johnny Boy, audio Simone Marrucci, costumi Massimo Bevilacqua
Al Teatro Studio di Scandicci dal 13 al 28 novembre 2010
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L’immersione è totale, come in
una grande vasca degli squali, senza bombole, in apnea, sopraffatti,
esterrefatti, dominati, aggrediti da fasci di luci, suoni, corpi shakerati. Un
acquario dove formicolano ai lati, in un Teatro Studio sventrato e ricomposto
creando un’agora e gradinate lisce da stadio oblique scivolanti verso il basso,
la dozzina di giovani attori del progetto cauterucciano
nato e sorto all’interno del
Quadriscenia della Percezione Teatrale, progetto d’alta
formazione per lo spettacolo dal vivo. Mesi di studio, un paio di produzione
fattiva. Il pubblico si muove al centro, cerca la sua migliore posizione e
visuale, si sposta, si appoggia, vede, scorge, taglia. Corpi giovani e freschi
e tonici e muscolosi (evidenziati in gigantografia sensuale quelli di Giuseppe Insalaco e Irene Barbugli, freschi e
morbidi, novelli Romeo e Giulietta, Adamo ed Eva, Renzo e Lucia, pudichi e timidi), con costume color carne, fanno frizione con la massa pesante (tema ricorrente nei lavori dell’attore e regista cosentino, “Mi fa fame”) di Giancarlo
Cauteruccio al centro nelle vesti di se stesso. Su un palchetto-piedistallo, come a direzionare il traffico cittadino sulla pedana in mezzo ad una rotatoria, in un movimento circolare, gira come a scandire i minuti ed il Tempo sulla sua carrozzina da invalido in una
mise da dj di rave psichedelico: scarpe brillantinose,
guanti in latex rosso, occhiali da sole e cuffie. Dietro la sedia con le ruote
c’è la scritta “regista”, come nei migliori studi di Cinecittà. E’ lui che
comanda, che ordina, che fa fare, che declama poesie, anche spruzzate, come la migliore tradizione dei Krypton vuole, anche di sano calabrese, è l’icona del deus ex machina, il Mangiafuoco, il Pifferaio Magico, Lucifero, il capopopolo, il Padre Padrone che tira i fili, il Dio generatore del Big Bang, pigmalione e mecenate ma anche una sorta di pappone che urla: “Io so!”. I corpi scattanti corrono, danzano, ballano, si fanno gladiatori pugnaci a distanza senza contatto, diventano
spermatozoi agganciati al cielo (preparati ed allenati dalla Medea di Latella, Nicole Kehrberger) si moltiplicano nel video alle loro spalle fino a diventare piramidi infinite di
carne da girone, da installazioni di Spencer Tunick.
Nel centro, l’occhio di bue dall’alto, squadra ed esalta il regista, parafulmine nel mezzo del ciclone, che a tratti si mangia completamente la scena, attira su di sé l’attenzione, catalizza la catarsi, è il Maestro, il guru, il totem,
l’altare. Un gioco virtuale dove l’avatar, l’altro, come alla playstation, in second life o alla wii della Nintendo, si assomma, si spoglia, si sposta dall’originale fino a soverchiarlo,
sorpassarlo, tradirlo. L’immersione nella Creazione.
QPT Quadriscenia della Percezione Teatrale un Progetto di Alta Formazione per lo Spettacolo dal Vivo, finanziato dalla Provincia di Firenze con Fondi FSE dell’Unione Europea nel Quadro del P.O.R. Obiettivo 2 2007-2013 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Regione Toscana, realizzato da Consorzio Pegaso, Compagnia Teatrale Krypton/ Scandicci Cultura/Regione Toscana/MIBAC Al Teatro Studio di Scandicci dal 13 al 28 novembre 2010
Voto
7 +
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