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Teatrino Clandestino
Iliade
Da Omero, scritto e diretto da Pietro Babina
Al Teatro Studio di Scandicci 24 e 25 ottobre 2002

 




                     di Giovanni Ballerini


L'Iliade è un testo che non è un testo, la sua origine non testuale mi fa sentire libero di trattarla come fosse un suono, come fosse un armonico fondamentale del nostro immaginario, è per me sostanzialmente un materiale immaginario di immaginazioni, di figure e di suoni. Ciò che più mi affascina nell'Iliade è il suo potere evocativo e resto sempre colpito nel riscontrare in essa, nei suoi racconti, una vicinanza interiore potentissima".

E' davvero suggestiva e intensa " L'Iliade " messa in scena dal Teatrino Clandestino, che dopo aver debuttato al KunstenFESTIVALdesArts di Bruxelles (e in Italia a Santarcangelo) è stata scelta per l'apertura ufficiale (24 e 25 ottobre 2002) della nuova stagione teatrale 2002-2003 del Teatro Studio di Scandicci. Ottima decisione, visto che in questa coproduzione fra KunstenFESTIVALdesArts, Santarcangelo dei Teatri e Theatre Le Maillon-Strasbourg, il Teatrino Clandestino attua una perfetta interazione fra immagini cinematografiche, azioni, suoni e parole. Il gruppo bolognese prosegue con grande intelligenza il suo percorso sul teatro d'immagine, sottolineando con l'Iliade l'intensità delle sue intuizioni. Il primo poema epico si trasforma in una azzeccata riflessione sul figurativo e sulle mille

potenzialità dell'immagine. In scena la poesia del corpo, l'intersecarsi delle emozioni, attraverso un serrato montaggio di immagini, musica e teatro. Nella drammaturgia di Pietro Babina il suono elettronico si trasforma in una perfetta atmosfera che evoca gli scontri, la battaglia dei giovani eroi in scena. E le immagini cinematografiche si sovrappongono a quelle recitate e danzate, in una perfetta (e tribale) Iliade senza tempo. Perfetti anche i tempi scenici, anche se probabilmente l'insistere finale sulla parola recitata pare un po' eccessivo. Con 10 minuti in meno, lo spettacolo sarebbe a nostro avviso ancora più efficace, ma anche in questa versione rappresenta sicuramente una delle sorprese più interessanti della stagione 2002 - 2003.

Con: Marco Valerio Amico, Alessandro Cafiso, Massimiliano Martines, Mauro Milone, Andrea Mochi Sismondi, Manfredi Siragusa, Fiorenza Menni, Lola Sofia Duve, Enrico Mariottino; Scenografia: Pietro Babina, Giovanni Brunetto, Sandro Caselli, Costumi e decori: Fiorenza Menni, Musiche: Pietro Babina

Voto 8 

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