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  20/04/2024 - 03:27

 

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Beppe Grillo
Dalla Parmalat al Black Out
Il nuovo tour del comico genovese ha fatto tappa al Saschall di Firenze il 3 e 4 aprile 2004

 




                     di Tommaso Chimenti


Beppe Grillo: tour 2005
Beppe Grillo: tour 2004
Beppe Grillo: tour 2001


Il Grillo parlante è tornato a esibirsi a Firenze il 3 e 4 aprile 2004 in un Saschall strapieno all'inverosimile. Due ore e mezzo di sconcerto sociale, civile, politico, militare, documentato, scritto e certificato, ed il pubblico alzandosi ha quella sorta di embolia euforica tra la compiacenza che almeno certe cose le ha volute sentire e l'incapacità menefreghista e ignava del non poter far nulla per cambiare gli scenari apocalittici messi dal comico? Grillo sul piatto della bilancia dell'economia e della giustizia terrena.

Il pubblico siede anche in quattro file per lato sul palco dove campeggia un grande ritratto di un Gesù beato con un Bush, definito "il dislessico" oppure "il più grande imam della storia", in completo blu raggiante sotto di lui, entrambi illuminati dalla verità, mossi dalla spinta divina, unti dal Signore. Nel preambolo c'è spazio anche per sentire all'opera due dei sei figli di Grillo, Luna e Michele, rispettivamente voce e chitarra elettrica, che suonano due loro canzoni, in inglese, davanti a migliaia di persone. Un bel debutto.

Grillo, classica Lacoste blu, sarà sempre la stessa di tutti i suoi spettacoli?, che a fine show sarà intrisa di sudore, rabbia, schifo ed indignazione, arriva alle spalle del pubblico nel buio più completo con in mano un candelabro a tre braccia. "E' la metafora - esordisce - del crepuscolo delle idee, dell'economia, della ragione, del senso critico, di Firenze".

Si comincia, preparatevi a restare a bocca aperta. Sulla sua sedia sul palco campeggia il nuovo giubbotto catarifrangente per gli automobilisti italiani. S'inizia dal caso Parmalat e dalla sua convocazione in questura come "persona informata sui fatti": "c'è qualcosa che non va in Italia se un comico dice due anni prima che le cose accadano ciò che avverrà effettivamente".

"Dopo questa pubblicità non richiesta per quindici giorni sono stato su tutte le televisioni del mondo ma non riesco a fare cinque minuti su quella della mia nazione" - è l'amaro sfogo, in linea con tutto lo spettacolo.

Poi le stoccate a Berlusconi, "il nano liftato", ed a Baget Buozzo, "l'acaro di Dio", la Cirio e Cagnotti, interdetto in cinque paesi "peggiore di Totò Riina", ed il latte di riso, i finanziamenti statali e le decine di casi Tanzi che come bubboni stanno per esplodere a partire dalla Fiat fino a Tronchetti Provera, "il tronchetto della felicità con nove volte i debiti della Parmalat", ed alla moda made in Italy, Prada, Benetton, Versace e Balestra quotati in borsa. Il futuro immaginato da Grillo è devastante, deprimente, oscurantista "con i manager che rubano a norma di legge", e "le banche associazioni a delinquere legalizzate".

Non si salva la Banca Mediolanum, "con gli sportelli alla Posta", la Banca d'Italia, "che è un s.p.a. privata che può essere scalata", poi Tremonti, la Legge Moratti, la Legge Gasparri, il ponte sullo Stretto, la Pivetti, "dalla Camera alla camera operatoria", il tracollo di Aznar, Lunari, "ginecologo pazzo che vuole bucare tutto", la mucca pazza fino al Black Out del 28 settembre scorso. Comincia qui la parte dello spettacolo più ambientalista ed ecologista del Grillo che conosciamo attento all'inquinamento ed alle nuove risorse energetiche.

"Se esiste un dio voglio dirgli: vieni giù tu questa volta, non mandare tuo figlio, perché queste non sono più cose da bambini".

Quando snocciola dati la paura ed il terrore salgono perché il divertimento di una serata a teatro si trasforma nella realtà più inquietante dove gli attori, purtroppo non protagonisti, comparse in ombra che fanno volume, siamo proprio noi, gli stessi che qui ridono a bocca aperta e dentro piangono e rimpiangono.

"Gli USA hanno il debito pubblico più alto del mondo, sono al diciottesimo posto per mortalità infantile, 220 milioni di persone 300 di armi, 11.000 morti all'anno per ferite d'arma da fuoco, 6 milioni di detenuti perché i penitenziari sono privati".

Vogliamo diventare così? Sempre più poveri, impauriti, demoralizzati, con una pastiglia da ingerire per riuscire a dormire perché la realtà è un inferno continuo ed i sogni sono solamente incubi?

Voto 8 

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