partner di Yahoo! Italia

Fizz - Idee e risorse per il marketing culturale !

Scanner - Cultura Opinioni Online
links redazione pubblicità info redazione@scanner.it


   


Francesca Reggiani
Doc – donne di origine controllata
David Larible
Il clown dei clown
Carlo Monni
Il ricordo di Scanner
Tim Crouch
I, Malvolio
Monica Guerritore è Oriana Fallaci
In Mi chiedete di parlare
Franca Valeri
Non Tutto è risolto
Franco Branciaroli
Don Chisciotte
Jan Lauwers
Scanner per Diario Di Bardo
Francesco Randazzo
Por el bien de todos
Bekim Fehmiu
Ulisse ha lasciato le Porte di Ercole per sempre

 


Ricerca avanzata

 

 

Arte Musica Libri Cinema Live Interviste Home Vignette Gallery Hi-Tech Strips Opinioni Gusto Ospiti TV

  20/04/2024 - 14:49

 

  home>live > personaggi

Scanner - live
 


Addio Nico Garrone
È scomparso a Roma
Il direttore del Festival di Radicondoli, giornalista, critico teatrale, firma di Repubblica, instancabile frequentatore di rassegne e festival, autore di sceneggiature, saggi e opere teatrali
(2 giugno 1940 – Roma, 21 febbraio 2009)

 




                     di Tommaso Chimenti


Ho conosciuto Nico Garrone in queste ultime edizioni del Festival di Radicondoli che dirigeva da una decina di anni. Un luogo magnifico, a cavallo tra luglio e agosto, tra le vie strette e lunghe assolate di mattoni rossi, Nico camminava caracollando nei suoi sandali, le dita impolverate. Ci vedevamo nei periodi di calura: anche il cucuzzolo di Monticchiello prima di Radicondoli. Teatro. Me lo ricordo così: bermuda e maglietta, un sorriso che apriva le porte, le mani sempre tese in avanti a stringere altre mani, ad abbracciare sconosciuti, ad allargare la tavola, ad aggiungere un posto in più. Era solare. Un ragazzo. Era conviviale e gioviale. Alla soglia dei sessantanove anni un male incurabile se l’è portato via. A Roma, la sua città. Critico teatrale e firma riconosciuta unanimemente per “Repubblica” da metà anni ’70. Me lo ricordo con un bicchiere di vino in mano, mai pensieroso, e gli occhi stretti tesi a guardare l’orizzonte, il panorama sconfinato e giallo delle campagne senesi, la dolcezza di quelle colline che lo avevano scelto. La sua precisa e attenta, ma anche a volte anticipatrice direzione, nella scorsa edizione aveva ospitato una retrospettiva sul maestro Micha van Hoecke. Poi cominciava con gli aneddoti, le curiosità, i retroscena e non c’era altro da fare che stare ad ascoltarlo a bocca aperta tra le mille battute dove scappava un po’ di romanesco che dava colorito a vecchie vicende, a personaggi, a stranezze e stravaganze. Questa estate gli ho regalato un volume del quale ne avevo curato l’edizione. Mi ha ringraziato con la sua bonaria flemma, chinando un po’ la testa e con quella placida attesa di parole nuove. Chissà se lo avrà letto. Me lo ricordo con la telecamera e le unghie annerite degli alluci, segno di chi è ancora alla ricerca, in caccia, in perenne curiosità. Me lo ricordo a fianco del suo figlio più piccolo e accanto a quello già divenuto celebre, il regista di “Gomorra”, Matteo. Aveva una parola per tutti, una piccola attenzione, uno sguardo anche sbadato, un sorriso d’accoglienza e tolleranza, mai sgarbato, frasi docili ma ferme, senza mai alzare i decibel.

Voto 9 

        Invia Ad Un Amico

© Copyright 1995 - 2010 Scanner