Gomorra
Regia di Matteo Garrone
Cast: Toni Servillo, Gianfelice Imparato, Ernesto Mahieux, Salvatore Ruocco; drammatico; Italia; 2008; C.
Dall'omonimo libro di Roberto Saviano
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Primo amore
Gomorra
Il sistema occulto (ma non
troppo) in base al quale vanno avanti le cose nelle zone controllate dalla Camorra in Campania è al centro del fortunato bestseller di Roberto
Saviano, un libro sospeso tra romanzo e inchiesta, che Matteo Garrone
è riuscito a traslare con efficacia sul grande schermo nell’unico
modo possibile: una struttura corale ad incastro che certo per il piglio di
denuncia il vecchio Altman avrebbe apprezzato. Dal punto di vista narrativo
Gomorra ricostruisce complessivamente i
vari aspetti della galassia Camorra, resi attraverso le maschere umane del
variegato cast. Le tappe del tortuoso viaggio ordito
dal rigoroso autore de L’imbalsamatore
e di Primo amore mostrano
all’opera le varie tipologie camorristiche: si comincia con delle
esecuzioni sommarie in un beauty center,
si prosegue illustrando l’aspetto ‘previdenziale’ della
Camorra seguendo i movimenti di un contabile che settimanalmente porta alle
famiglie degli affiliati finiti dietro le sbarre quanto basta per tirare avanti
(che ovviamente non coincide mai con le loro attese), in mezzo troviamo la
triste storia di un talentuoso sarto napoletano esperto nel duplicare capi
d’alta moda tentato dall’offerta di insegnare la sua arte ai
concorrenti cinesi – più per la soddisfazione d’essere riconosciuto
coma un maestro del settore che per i soldi –, quindi le gesta
estemporanee di due giovani cani sciolti che cercheranno di mettersi in proprio
come nei film di gangster americani (finendo inevitabilmente cadaveri, ça
va sans dire), poi il violento e simbolico reclutamento di un minorenne da
parte da un capo camorrista, infine un allucinante quadro dal sistema illegale
che ha reso i territori della Campania
un immenso deposito
di scorie tossiche del Nord industrializzato, uno scambio criminoso di servizi
presentati come legali a clienti comunque consenzienti di smaltire
semplicemente a danno della regione con più discariche illegali di tutta
Italia. A metà film la nausea interiore è già salita a
livelli insostenibili, ai titoli di coda non potrete trattenere il disgusto per
un sistema che sconvolge un territorio in cui sembra talmente radicato da non
poter essere estirpato. Già lo sforzo letterario di Saviano risulta incoraggiante da questo punto di vista, come
indignata presa di coscienza di un sistema illecito ed immorale, anche se il
giovane autore sta già pagando sulla propria pelle il suo libro,
costretto a girare costantemente sotto scorta. È comunque
un film da non perdere
e da infliggersi come salvifica presa di coscienza di uno dei maggiori mali
Italia di questo presente senza più valori all’orizzonte. Questo
allucinante viaggio nella contemporaneità campana è valso al giovane regista romano
il Gran Premio della Giuria all’edizione 2008
del Festival di Cannes.
Gomorra, regia di Matteo Garrone, con Toni Servillo, Gianfelice Imparato, Ernesto Mahieux, Salvatore Ruocco; drammatico; Italia; 2008; C.; dur. 2h e 20’
Voto
8
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