Difficile non
essere d’accordo con questa riflessione di Julio
Velasco. Anche per i tanti che conoscono la tragica epopea dei
desaparecidos è difficile poi pensare che più di una generazione argentina è
stata cancellata. Di tanti, tantissimi, troppi, tuttora non si sa più nulla.
Non è materiale per la trasmissione televisiva Chi l’ha visto, ma per la
coscienza argentina e internazionale.
Per non dimenticare e mettere all’indice un incredibile genocidio avvenuto una
trentina di anni fa. Il 24 marzo 1976, il generale Jorge Videla instaura il
regime militare. Inizia la
Guerra Sucia, "la guerra sporca": sequestri,
sparizioni, esecuzioni sommarie e torture. Durante la dittatura oltre 5 mila
persone vennero torturate negli edifici - si trattava di scuole, garage,
utilizzati dall'Esma, la marina militare; li si organizzavano i vuelos della
muerte: i prigionieri, drogati, legati e bendati, venivano gettati vivi sulle
Ande o nell'Oceano. Da oltre venti anni le Abuelas, le Nonne che si riuniscono
nella Plaza de Mayo - spiazzo di fronte alla Casa Rosada, il palazzo della
presidenza - organizzano la battaglia legale per localizzare i desaparecidos,
spesso figli o nipoti scomparsi e sottratti ai loro genitori originari dal
regime militare. Marciano in silenzio, le cuffiette bianche sulla testa, da
1248 giovedì. Sono ancora in atto le complicate ricerche di centinaia di figli
strappati dai militari ai genitori e che venivano adottati da alti ufficiali
della dittatura. Gran parte delle vittime del "furto dei bambini"
stanno apprendendo solo in questi tempi la vera storia della loro vita e della
sorte dei loro genitori originari.
Su questa
vicenda Marco Bechis realizzò Garage Olimpo, un bellissimo
film (con Chiara
Caselli, nella parte di una rivoluzionaria
e Dominique
Sanda, nel ruolo della madre della
protagonista), presentato al Festival di Cannes nel 1999. Un film per ricordare
i trentamila cittadini sequestrati e fatti scomparire in Argentina fra il 1976
e il 1982.
Sulla stessa linea si pone la versione teatrale di Garage Olimpo
(regia Carlo Fineschi, con Morgana Marchesi, Camillo Ventola, Vito Mancusi, Marco
Venienti, Pino Di Persio, Carlo Fineschi), che viene presentata il 3, 4
febbraio 2007 al Teatro la Limonaia di Sesto Fiorentino all’interno
della rassegna Squarci Oscuri, un’iniziativa analoga e complementare al progetto Guerra del 2006, cioè un
altro progetto che specchia l’impegno civile con l’arte teatrale.
“La scelta di
trasformare Garage Olimpo in un'opera teatrale, nasce da un'esigenza ben
precisa e molto forte. Tornando con la memoria a quel periodo, abbiamo preso
coscienza, come italiani, dell'ignoranza e dell'indifferenza nella quale
abbiamo vissuto, rispetto a ciò che stava accadendo in Argentina e solamente il
Mondiale
di calcio del '78 ha potuto
concentrare per un attimo la nostra attenzione verso quel paese. Essere stati
spettatori indifferenti di avvenimenti tanto gravi, ci ha provocato una
sensazione di profondo malessere, benché possiamo riferirci ad un malessere
"privilegiato", di chi non è stato mai costretto a vivere esperienze
di quel tipo.
Per questo l'obiettivo più importante del progetto non è tanto raccontare la
storia di Garage Olimpo, quanto il tentativo di farlo rivivere, perché gli
spettatori abbiano un contatto più diretto con quelle emozioni, sensazioni e
stati d'animo.
Perché pensino che violenza e dittatura non appartengano solo ad alcuni luoghi
geografici e che ciò che è accaduto in Argentina in quel periodo, più accadere
a chiunque, in qualunque momento, in qualsiasi posto del mondo.
Spettacolo a
posti limitati”.
Voto
7 -