Le Cognate
Di Michel Tremblay
Regia di Barbara Nativi (ripresa da Dimitri Milopulos), scene, costumi e grafica Dimitri Milopulos, musiche originali Marco Baraldi, progetto luci Valerio Pazzi. Virginia Martini, Ludovica Fazio, Vania Rotondi, Luisa Cattaneo, Silvia Frasson, Diletta Oculisti, Silvia Guidi, Monica Bauco, Annamaria Guerrini, Marcella Ermini, Elisa Volpi, Teresa Fallai, Rossella Chirulli, Giada Secchi, Greta Milopulos e Gabriele Ughi nel ruolo di Johnny
Da mercoledì 28 settembre a domenica 2 ottobre 2016 al Teatro Puccini di Firenze
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Dopo averlo ripreso con successo nella 28°
edizione di Intercity
e averlo dedicato a Barbara
Nativi, che ai tempi (è stato scritto nel 1965 e rappresentato per la prima volta in Italia
da Barbara Nativi nel 1994) ne fece uno dei suoi più grandi successi
teatrali, Le Cognate (Les Belles-Soeurs,
come titolo originale) torna in circolo anche nel circuito teatrale grazie a XXIX
Intercity Festival – Associazione Culturale Teatro della Limonaia, in
collaborazione con il Teatro Puccini di
Firenze e la Delegazione del Québec a Roma.
La
pièce scritta da Michel Tremblay, l'autore canadese più
conosciuto e più importante in patria ed all'estero, va in scena da
mercoledì 28 settembre a domenica 2 ottobre 2016 alle 21 (domenica ore
16.45) al
Teatro Puccini di Firenze.
Dimitri Milopulos riprende l’illuminata regia di
Barbara Nativi e per lo spettacolo cura anche scene, costumi e grafica, le musiche
originali sono di Marco Baraldi, il progetto luci di Valerio Pazzi, assistente
alla regia Lorenzo Latini. Il cast 2016 vede invece in scena (in ordine di
entrata): Virginia Martini, Ludovica Fazio, Vania Rotondi, Luisa Cattaneo,
Silvia Frasson, Diletta Oculisti, Silvia Guidi, Monica Bauco, Annamaria
Guerrini, Marcella Ermini, Elisa Volpi, Teresa Fallai, Rossella Chirulli, Giada
Secchi, Greta Milopulos e Gabriele Ughi nel ruolo di Johnny.
Questo esempio di esilarante comicità arriva
dal Québec, dove Michel Tremblay è famosissimo, la pungente regia
di Barbara e la ripresa di Dimitri Milopulos fanno
il resto, rendendo questo flusso di monologhi/confessioni una sorta di epico coro
dai toni surreali. L’interagire di queste quindici casalinghe frustrate in una cucina canadese a metà
degli anni '60 scatena una descrizione inedita e una riflessione impietosa
della società quebecchese che coinvolge lo spettatore grazie a uno
spirito irriverente e coinvolgente. Dialoghi di stampo popolare e trovate a non
finire. Le
cognate fa molto ridere perché mette in scena un vero e proprio
museo degli orrori. Uno spettacolo dai grandi spunti comici per raccontare
sprazzi di tragedia umana, Contraddizioni esistenziali non solo dell’universo
femminile, ma dell’intera società dei consumi.
Voto
9
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