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Fanny & Alexander: Recensione Dorothy. Sconcerto per Oz, 2007
Fanny & Alexander: Presentazione Dorothy. Sconcerto per Oz, 2007
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Mercoledì 10 ottobre 2007 sarà una serata unica, affascinante, con uno speciale allestimento, per Fanny & Alexander e per il pubblico (seduto su materassi come allo stadio di Houston durante l’uragano Katrina) che dalle 21 in poi seguirà al
Teatro Comunale di Ferrara la prima nazionale di Dorothy. Sconcerto per Oz.
Lo spettacolo prodotto dal Macedonian Opera and Ballet e Fanny & Alexander, in coproduzione con Kampnagel Hamburg, ha debuttato il 17, 18 e 20 febbraio 2007, per proseguire a Skopje in Macedonia, il 7, 9 e 10 marzo 2007 al Kampnagel Hamburg, sarà di nuovo in Germania il 14, 15 novembre 2007 al Theater Teatro 2007 - Italienischer Theaterherbst in Berlin Sophiensaele, grazie a ETI - Ente Teatrale Italiano e Istituto Italiano di Cultura. In Italia tornerà l’1 e il 2
febbraio 2008 al Teatro
Palladium di Roma, il 30, 31 marzo e 1, 2 aprile 2008 a Ravenna al Teatro Alighieri,
Teatro delle Albe -
Ravenna Teatro. Anche affrontando il mito del mago di Oz, Fanny & Alexander si confrontano con i linguaggi del video, della
fotografia, dell'installazione, proponendo un originale e sinuoso spettacolo di
teatro musicale o scène lirique. Con la singolare rilettura in chiave teatrale
e musicale della favola di L.F. Baum e del film ormai mitologico del 1939 con Judy Garland, i Fanny & Alexander ci conducono, assieme a Dorothy, di volta in volta in un nuovo gorgo musicale, una spiraliforme composizione musicale che intreccia motivi e arie di La sonnambula di Bellini, Lakmè di L. Delibes, Madama Butterfly di G. Puccini, del Pygmalion di J.J. Rousseau - H. Coignet, del Prometheus di Alexander Skriabin, della colonna sonora originale del film, dell’inno nazionale americano,
di frammenti di testi di L.F. Baum e Tommaso
Landolfi.
Un’orchestra da camera, una pianista, un’oboista, una violinista, tre cantanti, tre attrici e un attore sono gli agenti di questo Sconcerto ciclonico che riecheggia le
figure e i momenti chiave della favola fantastica, in un intreccio di voci cantanti e voci recitanti, in una stratificazione multipla di
esecuzioni musicali live, omaggio dichiarato
alle vertiginose Europeras di John Cage. Interventi minimali sullo spazio, in particolare
sulla luce e sulla collocazione delle sue sorgenti, secondo il concetto di “scenografie luminose” alla James Turrell
o Dan
Flavin, restituiscono la sensazione del viaggio percettivo e variegato tramite i colori primari nell’inautentico, meraviglioso,
fantastico mondo di Oz.
Lo spazio è apparentemente asettico, il centro della scena di un nudo teatro, di un nudo palazzetto dello sport o di una nuda palestra.
Sulle pareti un’installazione di circa 600 neon fluorescenti che vanno a comporre un organo a canne di luce o aurora boreale, due cancellate di neon gialli o yellow brick road, colonne di neon blu, monumenti di neon bianchi e verdi, il tutto governato e ritmato da una partitura musicale gestita da un’interfaccia midi.
Voto
8