Detto che, quella 2011 sarà una stagione all’insegna di una consapevole valorizzazione del patrimonio e della tradizione, il teatro del Maggio Musicale Fiorentino inizia
il 2011 con un titolo popolare e giocoso come il Don Pasquale di Gaetano Donizetti
che, da mercoledì 12 gennaio a sabato 15 gennaio andrà in scena alle 20,30 e domenica 16 gennaio alle 15,30 al Teatro Comunale di Firenze. L’opera in tre atti (andata in scena per la prima volta a Parigi il 3
gennaio 1843) è fra le più irriverenti e divertenti del repertorio italiano, presenta un’attualità disarmante e un’intramontabile freschezza e godibilità, sia nelle musiche, che nel libretto. Ad alternarsi nel ruolo principale, Don Pasquale, vecchio celibatario, tagliato all’antica, economo, credulo, ostinato, buon uomo in fondo, saranno Bruno de Simone e Andrea Concetti, nel ruolo di Norina, giovane vedova, natura subita, impaziente di contraddizione, ma schietta e affettuosa, Cinzia Forte e Silvia Dalla Benetta, che con le loro agilità vocali intoneranno la celebre aria So anch’io la
virtù magica. A rivestire i panni di Ernesto, nipote di Don
Pasquale, giovine entusiasta, amante corrisposto di Norina, saranno Mario
Zeffiri ed Edgardo Rocha, il Dottor Malatesta, uomo di ripiego, faceto, intraprendente, medico e amico di Don Pasquale e amicissimo di Ernesto, è interpretato da Fabio Capitanucci ed Enrico Marrucci. Sul podio dirige i complessi artistici e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino Riccardo
Frizza. Direttore del Coro, Piero Monti. Direttore dell’allestimento Italo Grassi. La regia è quella
collaudata di Jonathan Miller, già andata in scena nell’autunno del 2001. Le scene ed
i costumi sono di Isabella Bywater, le luci di Jvan
Morandi, riprese da Luciano Roticiani. Si è voluto inaugurare con la ripresa di una produzione importante nella storia del Teatro del Maggio Musicale (è la quinta volta che il titolo viene proposto al Teatro Comunale: stagioni 1944/45; 1966/67; 1972/73; 2001/2002), per valorizzare il prezioso patrimonio del Teatro, e per far riscoprire al pubblico, a distanza di due lustri, la leziosità e la delicatezza di una regia che non smette ancora di stupire, cui Jonathan Miller ha conferito nuove dinamiche e nuove nuance. Momenti di melanconia struggente e attimi di spassosa comicità
si susseguiranno a ritmo incalzante in una casa delle bambole, che permette al
pubblico di inquadrare simultaneamente tutte le ambientazioni dell’opera.
Una rielaborazione curata, una miniatura, per i più piccoli e non solo è invece Il Mirabile Circo di Don Pasquale, allestito in collaborazione con
l’associazione Venti Lucenti, al Teatro Goldoni, il 13, 14, 18, 19, 20 gennaio alle ore 10.00, ed il 21 e 22
gennaio alle ore 20.30. L’opera è stata ridotta in maniera magistrale e risulta di grande interesse anche per tutti coloro (fanciulli e non), che vogliano accostarsi all’opera di Donizetti. La scrittura scenica e la regia sono di Manu Lalli,
in collaborazione con Daniele Bacci, l’adattamento musicale è
stato affidato a Claudia Gori. Un nuovo lavoro per Venti Lucenti che, dopo il successo di Cenerentola, propone un'altra piece all’insegna del raffinato equilibrio musicale, in cui canto, recitazione, immagini, servono a far avvicinare la platea a un capolavoro del genere buffo e del genio donizettiano. In scena come Don Pasquale il baritono Giorgio Gatti, per Il Dottor Malatesta il baritono Alvaro Lozano, per Norina la soprano Sara Cervasio, per Ernesto il tenore Cosimo Vassallo, per Baptiste l’attore Michele Monasta, per Marie l’attrice Chiara Casalbuoni, per Cecco l’attore, Niccolò Franchi e per Blanche l’attrice Cecilia Russo. Il pubblico entrerà in un vero e proprio circo di periferia, in una rappresentazione
curata in modo che il pubblico possa fruire e godere sia della visione dello spettacolo, sia della relazione che per moto spontaneo si instaura con attori cantanti e musicisti durante la rappresentazione, nel corso della quale il pubblico verrà anche invitato a partecipare vocalmente al lavoro. Un circo, a volte lunare e visionario, a volte scoppiettante e feroce, si esalta in un
Don Pasquale caleidoscopico nel quale niente è come appare, nel quale il gioco delle parti, come nell’amore, è un circo, a volte disperato, ma pieno di splendore.
Voto
9