partner di Yahoo! Italia

Fizz - Idee e risorse per il marketing culturale !

Scanner - Cultura Opinioni Online
links redazione pubblicità info redazione@scanner.it


   


Francesca Reggiani
Doc – donne di origine controllata
David Larible
Il clown dei clown
Carlo Monni
Il ricordo di Scanner
Tim Crouch
I, Malvolio
Monica Guerritore è Oriana Fallaci
In Mi chiedete di parlare
Franca Valeri
Non Tutto è risolto
Franco Branciaroli
Don Chisciotte
Jan Lauwers
Scanner per Diario Di Bardo
Francesco Randazzo
Por el bien de todos
Bekim Fehmiu
Ulisse ha lasciato le Porte di Ercole per sempre

 


Ricerca avanzata

 

 

Arte Musica Libri Cinema Live Interviste Home Vignette Gallery Hi-Tech Strips Opinioni Gusto Ospiti TV

  24/04/2024 - 00:27

 

  home>live > personaggi

Scanner - live
 


Fabio De Luigi
Il bar sotto il mare
Di Stefano Benni, regia Giorgio Gallione, scene e costumi Guido Fiorato, musiche Paolo Silvestri, luci Aldo Mantovani, la canzone "Anche donna per metà" è interpretata da Barbara Casini, i cori delle canzoni sono eseguiti da Elsa Bossi, Barbara Casini, Rosanna Naddeo, Paolo Silvestri
Al Teatro Puccini 3, 4, 5 febbraio 2006

 




                     di Tommaso Chimenti


Il grottesco, il non sense, l’assurdo che ha reso celebre Stefano Benni ha trovato il suo giusto contrappunto teatrale. Fabio De Luigi, da “Mai dire goal” a “Love Bugs”, ne ha fatta di strada e se sulle prime recita, bene, ma quasi sciorinando la lezioncina, col passare e l’jncedere della storia, prende corpo e anima e ci trascina in questo magico mondo (coincidenza questa piece arriva a pochi giorni di distanza dall’“Alice” di Lella Costa) dove tutto è capovolto. Racconti bislacchi tenuti insieme da un sottile filo, da una ragnatela di varia umanità che ha perso i suoi contorni e la sua fisionomia originaria per trasformarsi in un ibrido, come la sirena che li ha catturati. Come se i desideri conducessero in fondo al mare e mai nel profondo delle cose, come se il volere molte volte non sia altro che possedere. Parodia del nostro tempo, stupidità dei bipedi pensanti. Cadono dall’alto coriandoli blu scintillanti mentre Achille, il proprietario del bar, parla di Fausto Coppi litigando con l’amico- nemico Ettore, poi c’è il ragazzo del ciuffo del quartiere Manolenza dove sboccia l’amore tra “Pronto soccorso” e “Beauty case” con il poliziotto Joe Blocchetto che non riesce a mettere i bastoni tra le ruote. Qui la fisicità dell’ex Olmo sfiora il miglior Albanese. In questo spettacolo promosso dal Teatro dell’Archivolto non c’è compiacenza nella scrittura di Benni, c’è tristezza, malinconia, voglia d’infanzia e di storie lette sotto le coperte, c’è la voglia di fantasia. Si arriva alla sfida degli insulti, passando per “Cenerutolo” con un sipario di bicchieri, arrivando a “Capuccetto nero”, una bambina di Harlem con coltello a serramanico come compagno di giochi che spaccia cocaina e la porta alla nonna Liz Taylor sboccata con uno slang da “Guerrieri della notte”. Il bar sotto il mare non è mai stato così invidiato: fuori ci sarebbe la coda, ma basta chiudere gli occhi e respirare, anche se l’odore della salsedine è lontano.

Voto 7+ 

        Invia Ad Un Amico

© Copyright 1995 - 2010 Scanner