Zoom Festival, seconda edizione, 2007
Zoom Festival, prima edizione, 2006
Cristina Abati – Mangiare la luna, 2006
Teatro Sotterraneo, UNO – Il corpo del condannato , 2006
Daniele Timpano – Dux in scatola, 2006
Antonio Tagliarini, Titolo provvisorio: senza titolo, 2005
Teatro dell’Esausto – La caduta, 2006
Cosmesi – Mi spengo in assenza di mezzi, 2006
Bobo Rondelli e Andrea Cambi – Farsa, 2006
C’era una bambina che
correva nel mondo, senza dover conoscere le leggi tutte intorno. Ma un giorno un orco giallo,
con piedi lunghi di pappagallo, le insegnò del suo pianto sbagliato, del suo
ridere un fare svogliato, La bambina molto impertinente non fece entrare le
parole nella mente. La bambina molto irriverente, non avrebbe mai imparato
niente. E si riinventò le forme
delle cose dette un nome nuovo a tutte le…
Fascino,
seduzione per Cristina Abati si specchiano nell’infanzia.
La performer della compagnia Gogmagog l’ha sottolineato ancora
una volta con il progetto Mangiare la luna, presentato con successo allo Zoom Festival 2006.
Non importa essere Diamanda Galas o Patty
Smith per giocare (e far giocare il pubblico) con
la poesia. Lo dimostra questo intenso
recital in cui le sue intuizioni poetiche della Abati si sposano a con le
creazioni musicali proposte dal vivo dal valente e ispirato chitarrista Massimo Fantoni.
Uno spettacolo fuori
dal tempo per illuminare una poesia eterea, eppure materiale, pulsante,
viva. Un percorso di ricerca sulla scrittura poetica
originale che ricerca (e ci riesce a pieno) un rapporto fecondo con la musica sulla
scena.
Uno spazio delimitato da luci e teli si trasforma in
un teatro dell’anima, dove Cristina si trova a meraviglia. Non c’è frazione fra
la diva creativa e la sua infantilità esibita, le due componenti
si spronano l’un l’altra. E se da una parte risalta una
presenza (non solo scenica) algida, matura e sinuosa, dall’altra c’è un sorriso
coinvolgente che esprime perfettamente la forza e il pudore della bimba (terribile
o meno). La chitarra crea beatamente atmosfere rumoristiche, si
impenna in morbidi tappeti psichedelici, per poi volteggiare in un rock esistenziale
che sa di contemporaneità, ma anche di placide atmosfere stile scuola di Canterbury.
La voce si fa musica. Anche i silenzi suonano.
“Quando c’è un silenzio che
brucia e mi appartiene, scrivo poesia. E la musica
rompe il silenzio, la quiete rassicurante della mia poesia – spiega Cristina -.
Nella scelta dei testi non ho scelto una delle mie raccolte, ma fatto una
composizione fra quello che ho scritto negli ultimo quattro
anni. Un volo…
Mangiare
la luna è il terzo lavoro su musica e
poesia dopo gli spettacoli L’alba e la notte (debuttato nel marzo 2003 al Teatro
Studio di Scandicci) e Della Mia Santa Miseria (pubblicazione per la casa editrice City
Lights Italia del testo omonimo dello spettacolo, dicembre
2002).
Questa volta c’è anche una
viola. Appesa nel niente, come se potesse da sola, essere
allo stesso tempo commento, citazione e soggetto attivo dell’affascinante reading. Cristina la afferra e la carezza con l’archetto,
sfinisce il suo strumento del cuore, cercando di fabbricare note di oggi con
energia sensuale e pudore bambino. La voce recitata, sempre chiara, calda, mai grottesca, si mischia ancora più alla
musica, si confronta con lei, la seduce. E strega la platea.
La chitarra si piega a groove
elettronici, diventa una macchina morbida da esplorare con attenzione, poi, con la stessa intensità si scopre anche un po' viola
e si lascia andare ad altre atmosfere.
Il gioco continua, avvolge e fa librare l'attenzione, come per dimostrare
che la sensibilità è tutto. Poi basta un dialogo dinamico, un ascolto, un incontro magico condiviso, per farla sgorgare. E, mentre il vortice poetico continua a girare vorticosamente,
c’è una bambina che corre nel mondo e prende a morsi la luna
“C’è un appagamento che trovo nel leggermi. Ma non
è con l’ appagamento che posso salire sulla scena. Ed è la musica che rompe la rassicurante quiete, e dall’appagamento
(appagare: soddisfare, contentare), passo a cercare il piacere (piacere: senso
di viva soddisfazione, desiderio, volontà)”.
Il testo dello spettacolo sarà pubblicato in un bookleg da “Maelström Editions” (Belgio), in una edizione
italiano/francese.
Voto
8