Funziona e intriga “Cancion
Desesperada”, lo spettacolo che SiparidiParole
ha presentato con successo al Teatro Manzoni di Calenzano per il festival
Streghe
& Madonne 2005. La pièce, liberamente ispirata alla vita e alle liriche
di Alda Merini, ha il pregio di mettere in relazione,
come in un gioco di specchi, le parole recitate con quelle cantate, le atmosfere
poetiche urbane con l’elegia del tango. In grande evidenza
la voce calda e intrigante di Donatella Alamprese, che
lega insieme e dà spessore ideale agli accadimenti in scena. Il risultato è un
racconto che si sviluppa su più piani, una performance in cui le parole
recitate, i frammenti di poesia e il canto sembrano interagire a meraviglia.
Senza iperboli, ma anche senza forzature. Niente male per una
nuova compagnia fondata dagli allievi del primo corso della Scuola Nazionale di
Scrittura Teatrale diretta da Dacia Maraini.
L’incontro tra la spigliata regista Rossana Regimonti (che ha anche creato la sceneggiatura) e la
cantante dei Coincidencia Donatella Alamprese
ha creato i presupposti per un lavoro che si avvantaggia del continuo dialogo
fra musica e prosa. L’intensa vocalità dell’ex cantante dei Sax Nouveau (sorretta dalle variazioni live
di Marco Giacobini e Oliviero Rondinella alle chitarre, Maurizio Mattei al flauto, Carlos Perez alle percussioni e Massimo Signorini fisarmonica) esalta
l’intensità delle canzoni di Mariano Mores, Astor Piazzolla, Enriques S.
Discepolo e Sebastian Piana.
L’Alamprese invade la scena con regalità, il suo incedere verso il pubblico si trasforma in una danza minimale (eppure
charmant), mentre con una voce da gatta accarezza le note. Più
che una colonna sonora, la parte musicale dello spettacolo è un contraltare narrativo ai testi interpretati in scena da Valentina
Chiarugi, Fabio La Porta
e Laura Bardelli. Le struggenti atmosfere tanguere donano un sapore diverso, una chiave di lettura in
più a questo particolare focus su Alda Merini, che
via via si trasforma in una maniera elegante per
esplorare il sentimento al femminile, per sondare i contorni di una
passione ideale vissuta come scelta vitale, proprio come il tango, che più di un ritmo o una danza
è il respiro drammatico dell’anima.
Voto
7 ½