Spiro Scimone : Bar
Spiro Scimone : Nunzio
Spiro Scimone : Bar si fa in 3
Un vero spot contro il lavoro nero e la disoccupazione che affligge non soltanto il
Mezzogiorno. Da far vedere nei circoli Arci, nelle
Case del Popolo, nelle riunioni di partito, di qualsiasi colore, per le strade
tra i banchini elettorali. La scena si muove
su un unico piano longitudinale, come bassorilievi egizi, il fondo rosso fa da
orizzonte caduto, da cappa appesa al cielo, da tela che taglia l’aria, da
mannaia, da spada di Damocle, da ghigliottina appena scesa.
Poche sedie arrugginite, uno stereo da tre soldi, forse brechtiano, un bidone,
bottiglie vuote, uno scaleo per guardare il mondo immobile al
di là della “siepe” leopardiana. I nostri due navigano a vista tra
l’incerto domani, i sogni di cambiamento, di fuga, di riscatto e rivincita
sociale. L’uno, il barista, che vive e dorme ancora con la
madre nonostante l’età, sogna di lavorare in un American Bar “dove si preparano
gli aperitivi” ed ha già la giacchetta verde fattasi fare su misura anni prima
nell’attesa dell’occasione giusta. L’altro ha venduto tutti i pochi gioielli
di famiglia ad un piccolo boss locale che gli promette un lavoro, trattenendogli però i primi tre mesi di stipendio, che mai
arriverà. E c’è il machismo del Sud, l’alcool e le prostitute, i mafiosi che
controllano il quartiere, che è tutto il loro mondo senza alternative,
le truffe per arrivare a domani, le carte come unica soluzione di salvezza.
Sono personaggi beckettiani che attendono il
giorno migliore, il giorno perfetto. Potrebbero essere
due moderni Pinocchio e Lucignolo. Felici anche le
scelte musicali che sottolineano i silenzi tra i due
riempiendo con parole preconfezionate sanremesi,
“Questione di feeling” di Cocciante e Mina, dopo Syria, “…come è difficile andar via…”, ed infine Massimo Di
Cataldo, spezzando il dialetto siciliano con quell’italiano melenso e lontano,
che sa di continente e bello, di amore, di Terra Promessa. “Bar”, “Nunzio”, “Il Cortile”, “La Festa”, la
pellicola “Due
Amici”: Scimone e Sframeli non sbagliano
un colpo riuscendo nel difficile intento di cambiare e valorizzare la loro
coppia, qui come in “Nunzio”
senza Nicola Rignanese come perfetta spalla
d’appoggio, uscendo con semplicità a rifuggire tutte le banalità da quadro
d’emarginazione, avvicinandoli, se possibile, a Ciprì
e Maresco ed al loro Cinico Tv.
Voto
8