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  20/04/2024 - 07:28

 

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Riccardo D’Anna
La figura di cera
Un horror sagacemente gotico
Gargoyle books, pp.186, € 13,50

 




                     di Matteo Merli


Il coraggio di D’Anna è quello di non rincorrere le facili piste del genere, ma creare un possibile seguito del Il morso sul collo di Simon Raven, precedentemente pubblicato dalla Gargoyle Books. Dico possibile, perché l’idea che sorregge il romanzo non è quella di perseguire sulle basi del romanzo originale, ma si discosta per ricreare un proprio scenario autonomo, calando la storia negli abissi del gotico. L’orrore non si propaga per scatti violenti, ma si svela nel percorso intricato di misteri e suicidi e dove il male diventa razionale nelle maglie di un indagine che svela i punti oscuri della storia del periodo. Allora si parte dalla Londra 1958 dove la scomparsa dalla tomba di una marchesa caduta in disgrazia, musa ispiratrice di D’Annunzio, appassionata di occultismo, i cui protagonisti sono alla ricerca del suo calco di cera, ci cui avrebbe potuto ritrovare nuova vita. Quindi una corsa contro il tempo che catapulterà i nostri eroi tra le calli nebbiose di Venezia ad una Berlino ancora ferita dalla guerra e dai flussi maligni di alcune società segrete che hanno dato il loro supporto alle onde nazional-socialiste del nazismo. Ma è proprio la figura della Marchesa nel suo complesso, l’occhio che uccide e pervade di funesti presagi il racconto, e non c’è speranza per l’umano di uscirne da questo grottesco labirinto che non è incasellato in una semplice giostra di citazioni, ma è un sublime romanzo di scrittura che seduce per saper coniugare personaggi storicamente esistiti con un inventiva horror sagace, che ammaglia per la sua semplice aderenza alla tradizione letteraria incidendo la pagina con sicurezza e cogliendo appieno lo spirito stesso del genere.

Voto 8 

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