John Ajvide Lindqvist - Il porto degli spiriti
John Ajvide Lindqvist - L’estate dei morti viventi
John Ajvide Lindqvist - Muri di carta
John Ajvide Lindqvist - Una piccola stella
Lindqvist colpisce da subito per una scrittura densa, che sa aggirare la facile citazione
per costruire sull’accettazione dei termini del genere, una storia che appassiona e ci conduce con abile coscienza dentro temi universali, senza banalizzarli con facili effetti e riducendo il tutto a semplicistici passaggi convenzionali. Il suo stile non è raggelare il racconto in convenzioni formali, ma slacciarsi dal puro
condensato horror, per riprodurlo tramite successive invenzioni che allargano lo sguardo su sentimenti sinceri e liberando emozioni vere, riuscendo a ricreare un’atmosfera unica e profondamente viscerale nei suoi termini
letterali.
In una lucente giornata d'inverno, dall'alto del faro
di Gåvasten, Anders ammira con la moglie e la figlioletta Maja la distesa di ghiaccio ai loro piedi. Attirata da qualcosa che nessuno è in grado di distinguere, la bambina corre fuori per inseguirla e scompare. Maja non lascia dietro di se ne tracce e impronte, complicando le ricerche della piccola.
Qualche anno dopo, Anders torna all'isola solo e psicologicamente distrutto, e
qui Maja gli appare dicendogli di essere ancora viva, ma in un posto dove lui
non può raggiungerla. In questa disperata ricerca, Anders si addentra nel passato segreto di Domarö e troverà la chiave del mistero negli abissi del mare. Annunciato come prossimo progetto cinematografico a firma di Tomas Alfredson, già
regista del precedente Lasciami entrare, Il porto degli spiriti si presenta
come un romanzo dalla bellezza diafana, ma mai scostante, anzi con la grande
capacità di catturare l’interesse del lettore, e portarlo con se in questo immaginifico viaggio che ha la forma pulsante di un cuore che batte per un sentimento immortale: un amore senza confini.
Voto
9