Robert R. McCammon, Hanno Sete, 2005
Robert McCammon, L’ora del lupo, 2006
Robert McCammon, La via oscura, 2008
Robert McCammon, La maledizione degli Usher, 2009
Robert McCammon, Mary Terror, 2010
Lo stile di un autore si misura nella distanza, dopo la lettura di diversi
romanzi; in questa maniera se ne comprendono le capacità letterarie insieme
alla penetrazione affabulatoria del racconto. Robert McCammon ha queste
doti e appaiono evidenti nei suoi romanzi, che sono sempre assimetrici, mai centrali su un
solo percorso. Ogni sua grande storia, è un affresco di un periodo, una lenta
deviazione nelle secche della storia, nei risvolti
oscuri dell’animo umano, caratterizzati con sfumature convincenti. La linearità dell’assunto è la prassi per spingere il lettore
ad entrare con immagini nelle piaghe del racconto, con uno sfoggio quai
cinematografico nei tempi dell’azione, passando per questo libro da generi
disparati: dalla spy
story in un contesto di guerra, all’erotico per non lesinare nell’horror.
Il romanzo prende le mosse dal personaggio di Michael Gallatin, spia astuta, capace
di mutare improvvisamente nella forma di un lupo mannaro e uccidere con furia
animale, dando prova della sue abilità contro Rommel, nella campagna d’ Africa.
La sua nuova missione è scoprire e sventare il piano segreto dei nazisti noto
come Pugno di ferro. Paracadutato nella Francia occupata
dalle forze nemiche tedesche, si troverà invischiato tra un amore per una donna
bellissima e la morsa gelida di una macchina mortale ideata da un folle.
Galatin a poche ore dal D-Day,
scopre il segreto inespugnabile del Pugno di ferro, ma con poche scappatoie da
poter fuggire dalle grinfie dei nazisti. L’archetipo del lupo mannaro serve per
indagare nelle inflessioni umorali e sentimenali dell’uomo, scisso dalla parte
razionale, rappresentata dalla violenza brutale del lupo, in un periodo in cui
l’orrore era all’ordine del giorno. La scrittura di McCammon è impareggiabile
nelle descrizioni di alcuni passaggi, nel ritmare gli
eventi e nel saper far scattare i colpi di scena al punto giusto, rimarcando le
sue doti di narratore compiuto.
La Gargoyle Books recupera con onore L’ora del Lupo un
romanzo candidato al Bram
Stoker Award nel 1989, grazie a una buona edizione assolutamente integrale
da non lasciarsi scappare.
Voto
7 +