Forse è l’ora dove si possono
sentire soltanto i grilli d’estate e la pioggia d’autunno, quando anche gli
ultimi sono rientrati, quando la notte è veramente notte.
Poi la città ricomincia “a piangere e a urlare”. E con lei, noi. La raccolta di
poesie di Alessandro Maria Jetti,
edito per le Arti Grafiche Cinque di Avellino, (100 pag,
10 euro di cui per ogni copia 2 euro devolute ad Emergency), è un
collage di emozioni quotidiane. E c’è freschezza nei
versi di Jetti, quasi adolescenziale, nonostante le
settanta candeline dell’autore, c’è speranza, solidarietà, fratellanza che va
oltre all’aspetto puramente religioso o ideologico. Qui si respira, non c’è
chiusura o tanto meno clausura, i punti di vista sono ampi, direi
moderni nella massima e più ampia accezione del termine. I versi scorrono infondendo
fiducia nel domani, nel prossimo, con quella sottile linea rossa di amarezza che è la spinta e la molla per cacciare le
emozioni in fondo alla gola e ritirare versi come panni stesi al sole. L’ansia viene sgombrata e sconfitta ed una dolce serenità prende il
sopravvento. Attenzione non è mera chimera l’atteggiamento del poeta campano,
anzi tutt’altro. E’ saldamente con i piedi nel fango della vita, nella melma
dei sentimenti e dei rapporti umani ed interpersonali che ha
visto la Luce altra, che ha combattuto le distanze e adesso sente il mondo ed i suoi simili
più vicini, perché “la vita ci fa, se non uguali, tanto fraternamente
somiglianti”. Sono pezzi di storie, puzzle di aria e
respiro, collage di cronache viste con gli sguardi in bilico tra l’essere
tornati un po’ bambini e quella incredulità che ci fa credere anche agli asini
in volo o ai dischi volanti perché sappiamo che non potranno farci del male.
L’acredine è stata messa in soffitta, l’arroganza gettata nei rifiuti, la
vecchia pelle del serpente scacciata alla rinfusa tra gli scheletri
nell’armadio. E c’è nostalgia, senza lacrime, e c’è ricordo, ma senza malinconia, e c’è sostanza,
senza perdere il contatto con i sogni. Oltre settanta
istantanee di nebbia e fumo, di cuore e sangue, di mare e occhi. Liquido
nel liquido.
Voto
7
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