partner di Yahoo! Italia

Fizz - Idee e risorse per il marketing culturale !

Scanner - Cultura Opinioni Online
links redazione pubblicità info redazione@scanner.it


   


John Ajvide Lindqvist
Muri di carta
Michele Cocchi
Tutto sarebbe tornato a posto
Aleksandar Gatalica
Secolo
AA.VV
Sotto la lente
AA.VV. (a cura di Gianfranco de Turris)
Roma Fantastica
Stefano Massaron
King ok Kings
Riviste: Addictions
Un'impostazione redazionale pronta a lanciare nuovi talenti
Riviste: Verso Dove
Interviste, poesie ed interventi dal mondo dell'editoria
Riviste: Maltese Narrazioni
Una ricognizione narrativa sul territorio nazionale
Riviste: Il Paradiso degli Orchi
Per conoscere e capire le tendenze letterarie degli ultimi anni

 


Ricerca avanzata

 

 

Arte Musica Libri Cinema Live Interviste Home Vignette Gallery Hi-Tech Strips Opinioni Gusto Ospiti TV

  23/04/2024 - 20:58

 

  home>libri > racconti

Scanner - libri
 


Michele Cocchi
Tutto sarebbe tornato a posto
Dieci racconti sul fragile equilibrio della vita
Elliot Edizioni, Collana Heroes, pp. 139, Aprile 2010, ISBN 9788861921160

 




                     di Tommaso Chimenti


Due sono i lati che più risaltano in questa prima prova letteraria di Michele Cocchi con la bella raccolta di racconti “Tutto sarebbe tornato a posto” (Elliot edizioni, 140 pp, 13 euro): la natura, specialmente la montagna, e l’ospedale, il dolore, la sofferenza. Due lati che in Cocchi trovano agio, lui pistoiese, con i monti cupi alle spalle della città della Giostra dell’Orso, lui medico in camice bianco. A tratti le pareti bianche dei reparti e quella soffusa e diffusa aria di attesa e sconfitta pare assomigliare alo Spazio bianco di Valeria Parrella. Qui la frase fatta “tutto sarebbe tornato a posto” rimane inascoltato e disatteso. Il tempo non guarisce le ferite, anzi, se possibile, peggiora la situazione, fa marcire, incancrenire gli uomini. E’ forte e potente il peso di questa Madre Natura che corre per la sua strada, non matrigna ma soltanto indifferente alle piccole cose terrene degli umani, ai loro lancinanti dolori, ma sempre infinitesimali rispetto al cosmo, al suo volgere. Uomini che si prendono troppo sul serio con le loro faccende, i loro simulacri, i loro simboli mesti, derelitti, fallaci, decadenti, fallibili e mortali. E’ il grande scontro tra il vecchio e il mare, l’imponderabile bellezza dell’esistenza con i suoi inspiegabili vortici. Niente qui tornerà a posto, ci dice Cocchi, le cose dette e fatte e scritte hanno il loro peso, a tratti insopportabile. Niente si cancella e niente si distrugge, e se dimenticare per gli uomini è difficile, per la natura è impossibile che ogni gesto ne genera altri, a catena, a valanga. Le pagine scorrono con un sentore sotterraneo di sconfitta, non pessimismo però, che gli eventi della vita non sono comandabili né aggiustabili né è possibile far calcoli tra quei due punti certi, la nascita e la morte, dell’esistenza. Silenzi, foglie e alberi e boschi, a ricordarci che siamo di passaggio, che non siamo eterni, che non lasceremo il segno.

Voto 8 

        Invia Ad Un Amico

© Copyright 1995 - 2010 Scanner