Sicuramente una delle riviste più importanti nel panorama degli anni novanta si chiama Versodove. Le uscite della rivista sono purtroppo irregolari, e spesso capita che i numeri vengono accorpati, causa grossi ritardi nella pubblicazione. Il valore della testata è qualitativamente elevato, grazie ad uno straordinario lavoro redazionale. La sede a Bologna, consente di avere un gruppo di lavoro composto in maggioranza da bolognesi, che non significa che vengano inseriti solo racconti della zona, anzi, il filtro applicato ai materiali da pubblicare è strettamente rigoroso, anche nei confronti della redazione. Sulla rivista sono apparsi racconti di Enrico Brizzi, Giulio Mozzi, fino ai giovani talenti ancora poco conosciuti. Una ricognizione sul territorio nazionale, attraverso i racconti recapitati in redazione, che fanno di questa testata un punto di riferimento per gli appassionati del genere. Lo spazio interno è suddiviso in modo da lasciare spazio alla poesia e ad alcuni saggi di scrittori affermati, che riflettono sulla letteratura contemporanea. Interessante è l'apertura editoriale di ogni numero, che rimarca lo scopo della testata, e della sua volontà di creare un luogo di dibattito e di stimoli, che in qualche modo faccia riflettere. Un quadrimestrale di solo ottomilalire, che bisogna leggere assolutamente.

Voto 7½