partner di Yahoo! Italia

Fizz - Idee e risorse per il marketing culturale !

Scanner - Cultura Opinioni Online
links redazione pubblicità info redazione@scanner.it


   


View Conference
Online e in presenza
C3T
Centro di Competenza in Cybersecurity
Wired Next Fest 2016
Dedicato alla bellezza
Festival della Mente
VII edizione
Franz Fischnaller
Effetti speciali e alta tecnologia
Festival Della Creatività 2007
Seconda edizione
Festival Della Creatività 2006
Prima edizione
Cinema e multimedialità dei ragazzi
XVI edizione
Videominuto Pop Tv 2006
XIV edizione
4x4 Fest
Novità dal V Salone dell’auto a trazione integrale

 


Ricerca avanzata

 

 

Arte Musica Libri Cinema Live Interviste Home Vignette Gallery Hi-Tech Strips Opinioni Gusto Ospiti TV

  26/04/2024 - 19:19

 

  home>hitech > eventi

Scanner - hitech
 


Cybugs
La memoria e il futuro
Possono le macchine pensare?
Triennale di Milano 24 aprile - 28 luglio 2002

 




                     di Giovanni Ballerini


Le macchine possono pensare? è una domanda ricorrente nell'immaginario contemporaneo. Qualche interessante risposta in proposito ci viene da una mostra dedicata a "La memoria e il futuro", proposta nell'ambito della XX Esposizione Internazionale la Triennale di Milano. Si chiama Cybugs ed è una mostra che indaga il rapporto tra intelligenza naturale e intelligenza artificiale.

Cinque sezioni articolano "il viaggio". La prima sezione è un'introduzione di carattere storico ai personaggi che hanno contribuito in vari modi allo sviluppo dell'intelligenza Artificiale e della Robotica.

Come Ada Byron Contessa di Lovelace che inventò la programmazione moderna nel lontano 1830, oppure Alan M. Turing, icona dello scienziato geniale dalla vita sregolata e piena di avventure che dette un impulso fondamentale allo sviluppo dell'I.A. con il suo storico articolo: "possono le macchine pensare?"

Sono descritte le gesta scientifiche ma anche quelle personali dei personaggi.

Lady Ada fu la figlia di Lord Byron e proprio come il padre, che mai conobbe, morì alla giovane età di 36 anni. Fu indirizzata dalla madre agli studi scientifici per paura che ella seguisse le orme del poeta. Il carattere deciso ma tormentato la portò, durante la sua breve vita, ad inventare il "software" e ad essere ricattata dai bookmaker per la sua ossessione nel gioco dei cavalli nel tentativo di trovare un metodo matematico per vincere. Pose le basi per la programmazione inventando principi fondamentali come l'istruzione condizionale e l'iterazione. Partendo dalla scheda perforata di Jacquard, Ada immaginò, con 140 anni di anticipo, un utilizzo delle macchine programmabili vicino a quello che oggi abbiamo sotto i nostri occhi.

Ma Ada non credette mai ad una vera Intelligenza Artificiale … "la macchina analitica non ha affatto la pretesa di originare alcunché. Essa può compiere qualunque cosa noi sappiamo ordinare a essa di fare".

La seconda sezione introduce al mito di Prometeo: il tentativo di riprodurre artificialmente la vita umana. Si va dai Golem di mitica memoria ai più innocui e divertenti automi di legno del 1700.

Con la terza sezione si entra nel mondo stra-ordinario delle "macchine pensanti" dove si vedono decine di robot all'opera. In questa sala sono affiancati una serie di esempi di comportamenti tipici del mondo naturale (la ricerca della luce, quella del cibo e il combattimento), esemplificati da immagini di animali, accostati dagli stessi comportamenti dimostrati da alcuni robots.

Alla fine della sezione avremo compreso i principi del nuovo ramo della robotica noto come "behaviour engineering". Lo stadio successivo introduce all'interno del cervello della macchina dove più di 100 "fotovori", piccoli robot che si muovono nutrendosi di luce, rappresentano le miriadi di impulsi elettrici che all'interno del cervello elettronico permettono di far viaggiare le informazioni. Qui vengono anche illustrate le principali tecniche attuali che potrebbero far pensare le macchine: le reti neurali artificiali, la fuzzy logic, gli algoritmi genetici, ecc. Il percorso ci conduce, infine, attraverso una specie di tunnel virtuale che rappresenta tutta la complessità e l'apparente caos nel quale il nostro "io" si muove, fino ad arrivare alla fine del viaggio: uno specchio nel quale viene riflessa l'unica intelligenza di cui siamo consapevoli, la nostra!

Il ritorno alla realtà avviene nell'ultima sezione, dove sono esposti una serie di prodotti a rappresentare le attuali applicazioni dell'I.A. e della robotica nel mondo che ci circonda. Una serie di suggestioni provenienti dal cinema completano la visita.

Voto 7 

        Invia Ad Un Amico

© Copyright 1995 - 2010 Scanner