Tutti giù per terra
Regia di Davide Ferrario
Cast: Valerio Mastandrea, Carlo Monni, Adriana Rinaldi, Caterina Caselli, Benedetta Mazzini, Anita Caprioli; commedia; Italia; 1997; C.
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Il film di Davide Ferrario, è molto bello e se ormai ve lo siete persi andate a vederlo all'aperto. Fatelo davvero, se vi piace il cinema.
La storia è semplice. Basta soltanto seguire il protagonista: Walter, per le strade di un anonima Torino, che si chiama così per convenzione e perché vediamo che c'è il Salone del Libro, ma altrimenti potrebbe essere Vercelli, Prato o Latina, insomma, ovunque.
Walter è figlio di un operaio, ha studiato ragioneria, deve ancora fare il militare, non ha mai fatto l'amore con una ragazza e si è iscritto a Filosofia. Ha una amica/zia con cui ridere e che gli regala i biglietti dei concerti, finchè non muore. Stop.
Come lui altri diecimila, superficialmente tutti uguali. Tutti giovani. Tutti in discoteca, tutti a buttar giù pasticche di ecstasy, via tutti che facciamo una bella occupazione della facoltà, non sapendo più assolutamente cosa dire e dove andare a parare e poi dai buttati un'po' in fuori non sarai mica gay, non sarai mica grullo.
Walter invece, lui non tiene il ritmo, non si sintonizza sul passo, non si aggrega al gruppo, lui cerca qualcosa, qualcuno, un senso, un calore. Lo cerca davvero.
Ecco Tutti giù per terra, è soprattutto un film sulla sensibilità e l'intelligenza di una persona, di una persona giovane. Di uno normale, di uno se stesso con o senza vent'anni, di uno che pensa, che cerca di vivere quando, dove, come, glielo permettono, al di fuori degli schemi, saltando fra le pieghe dell'ironia, girovagando.
Walter è perdente o vincente, lui che non ha il telefonino, lui che comunque ha bisogno di trovare un lavoro, lui con il suo sguardo tenero e penetrante, lui che sembra sempre voler essere da un'altra parte?
Ferrario, in fondo, vuole stimolare il dubbio proprio su questo punto.
Si vince o si perde, adesso, nell'Italia degli anni 90, a vent'anni come a sessantacinque, sperando come tutti gli esseri umani, ciecamente, in un futuro (migliore). Forse, resta solo la creatività che ognuno può trovare in ciò che vuole. E anche l'ironia.
Non è un film carino, è un film bello, anche grazie alle musiche dei C.S.I.
E' dedicato a Lindsay Anderson..
Tutti giù per terra, regia di Davide Ferrario, con Valerio Mastandrea, Carlo Monni, Adriana Rinaldi, Caterina Caselli, Benedetta Mazzini, Anita Caprioli; commedia; Italia; 1997; C.; dur. 1h e 25'
Voto
8½
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