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  01/05/2025 - 16:54

 

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Terminator 3 - Le macchine ribelli
Regia di Jonathan Mostow
Cast: Arnold Schwarzenegger, Nick Stahl, Claire Danes, Kristanna Loken; fantastico/azione; Usa; 2003; C.
Torna l'inossidabile Schwarzy

 




                     di Paolo Boschi


U571
Terminator 3 - Le macchine ribelli
Il mondo dei replicanti


Il primo Terminator, firmato da James Cameron nel 1984 nella doppia veste di regista e co-sceneggiatore (con l’ex moglie Gale Anne Hurd), è diventato una pellicola cyberpunk di culto – e come tutti i cult movies non realizzò una performance rilevante al box office –, mentre Terminator 2 - Il giorno del giudizio, il sequel del 1991 diretto ancora da Cameron, è stato il seguito più spettacolare ed innovativo che si potesse immaginare (memorabile l’invenzione del robot in metallo liquido). In Terminator 3 - Le macchine ribelli Cameron ha lasciato il suo posto in cabina di regia a Jonathan Mostow, che si è confermato un buon professionista di pellicole d’azione, rinfrescando con abilità la ricetta vincente della saga, ovvero l’inossidabile Schwarzy, una variazione sul tema del nemico, grande ritmo, effetti speciali a profusione: l’efficacia di Terminator 3 è affidata alla perfetta amalgama di questi ingredienti filmici, assicurata da un sontuoso budget di 140 milioni di dollari. Il terzo episodio riannoda i fili lasciati in sospeso nella puntata precedente, in cui sembrava che il giorno del giudizio termonucleare lanciato da Skynet contro l’umanità fosse stato scongiurato. Il bambino di allora, John Connor, futuro leader dei ribelli umani contro il dominio delle macchine, è un giovane irrequieto che non ha mai smesso di vedere nubi oscure all’orizzonte, che ha cancellato ogni traccia anagrafica da cui risalire a lui, senza casa né amici, continuamente in movimento da un punto all’altro degli States senza una logica apparente. Ma dal nulla riappare l’ormai fatidica bolla spazio-temporale da cui emerge una sorta di “Terminatrix”, una cyborg in metallo liquido con le splendide sembianze di una modella nordica, la più letale e sofisticata macchina di morte elaborata da Skynet nel futuro: la sua direttiva primaria, in mancanza di informazioni dirette relative a John Connor, è uccidere uno ad uno i suoi principali amici ed alleati. Secondo copione un’altra bolla spazio-temporale riporterà nel passato anche un antiquato modello del primo Terminator, catturato e riprogrammato dall’umanità ribelle per proteggere il giovane John Connor. Ben presto le strade dei due cyborgs s’incroceranno, come pure torneranno ad incrociarsi le vite di John e Kate, un tempo compagni di classe e un domani destinati a diventare marito e moglie: permane la speranza di salvare il mondo dall’apocalisse nucleare, ma restano soltanto tre ore per azzardare un tentativo Terminator 3 è costruito secondo la stessa logica di fuga dei primi due episodi, semmai ancora più pressante e priva pause rispetto al passato. Schwarzy continua ad essere perfetto nel ruolo della macchina assassina, cui riesce a donare un’involontaria simpatia che contrappunta tutta la storia: peraltro, come una macchina, l’attore di origine austriaca sembra non invecchiare, dato che a cinquantasei anni suonati si è potuto permettere di indossare il giubbotto di pelle del secondo episodio perché dal 1991 ad oggi ha conservato lo stesso peso-forma. Un sequel che niente toglie né aggiunge alla saga, ma risulta nel complesso un intrigante prodotto d’intrattenimento.

Terminator 3 - Le macchine ribelli (Terminator 3 - Rise of the machines), regia di Jonathan Mostow, con Arnold Schwarzenegger, Nick Stahl, Claire Danes, Kristanna Loken; fantastico/azione; Usa; 2003; C.; dur. 1h e 41'

Voto 6/7 

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