U571
Terminator 3 - Le macchine ribelli
Il mondo dei replicanti
"Gli eroi sono uomini comuni che compiono azioni straordinarie in momenti straordinari": è la scritta che campeggia nella
locandina di U-571 di Jonathan Mostow, ed è più o meno quel che accade nel
corso della storia,
ambientata nel 1942, e che sembra per l’appunto di quegli anni anche
nella resa narrativa del plot. Il che non è necessariamente un difetto,
nonostante i film bellici
ad alta profondità appaiano oggi quasi inevitabilmente retrò, le chiglie
metalliche che scricchiolano per la pressione degli abissi marini continuano
ancora ad assicurare la loro buona dose di spettacolo ed emozioni. U-571
racconta la storia di un manipolo di giovani sommergibilisti americani
reclutati per una missione top secret: con un vecchio S 33 camuffato da
U-boot nazista dovranno assaltare un sommergibile tedesco rimasto in avaria e
senza meccanici – in pratica l’eterno mito del cavallo di Troia che si ripete
in mezzo all’Atlantico
–. L’obiettivo è quello di mettere le mani su Enigma, un dispositivo di
criptazione dei messaggi via radio che sta da qualche tempo assicurando un notevole
vantaggio tattico ai tedeschi, e dei relativi codici di criptazione del
congegno. La missione sembra
riuscire, ma il sommergibile di soccorso inviato da Berlino (quello vero)
arriva in tempo per scombinare i piani degli americani: i sopravvissuti,
guidati dal giovane capitano in seconda, si troveranno intrappolati all’interno
dell’U-boot in panne, costretti a familiarizzare con la macchina (e le scritte
in tedesco) in breve tempo per reagire all’attacco e quindi tentare di
raggiungere gli alleati a bordo di un sommergibile nemico. Tra sussulti e
nervosismi, siluri e bombe di profondità, falle a bordo e guasti vari,
seguiremo i nostri eroi adempiere eroicamente al proprio dovere. D’accordo, la
storia sa di già visto e Caccia ad Ottobre Rosso di John McTiernan,
perfino Allarme rosso di Tony Scott avevano in più il richiamo
dell’attualità, per non parlare di U-Boot 96 di Wolfgang Petersen,
troppo più attento ai dettagli psicologici e realistici della vita sottomarina:
a favore di U-571
c’è una suspense che si taglia col coltello, ottimi effetti speciali,
oltre al classico fascino da ‘vecchio’ film bellico. Magari la squadra ‘buona’
degli americani risulta un po’ troppo fortunata nelle schivare bombe e nel
segnare il colpo vincente nell’unica occasione consentita, ma la tensione e le
emozioni regalateci nelle quasi due
ore di pellicola alla fin fine pendono a loro favore. Unica nota curiosa –
a parte il fatto che sull’Enigma arrivarono gli inglesi – è la predica del
comandante all’impaziente capitano in seconda sulle emergenze cui il bravo
comandante di sommergibile deve saper far fronte: puntualmente il giovane
ufficiale si troverà ad affrontare da solo tutte le situazioni critiche
elencate dal suo superiore, nessuna esclusa. Buona la prova del cast: tra il
nervoso Matthew McConaughey ed i navigati Harvey Keitel
e Bill Paxton c’è anche la (non indispensabile) rockstar Jon Bon Bovi. Un film
d’azione che prende e convince.U-571, regia di Jonathan Mostow, con Matthew McConaughey, Harvey Keitel, Bill Paxton, Jon Bon Jovi, David Keith; bellico; Usa; 2000; C.; dur. 1h e 55’
Voto
7-