Santa Maradona
L'esordio di Marco Ponti
A/R Andata + Ritorno
La cosa più bella di Santa Maradona è l'atmosfera. Una sana atmosfera mentale, quella sensazione positiva che spesso diamo a certi ricordi che sentiamo vicini, che ci sorprende nella vita di tutti i giorni quando le cose (anche quando vanno storte) ci fanno scoprire di essere vivi. Di avere intorno le persone giuste. E la vita diventa qualcosa di epico. Da vivere tutta d'un fiato.
Commedia generazionale (ma non solo, visto che la situazione di single non è solo l'argomento "ultima spiaggia" dei settimanali o dei sondaggi), " Santa Maradona" ci fa venire in mente il delizioso Shooting Fish (di Stefan Schwartz, 1997), che tanto ci ha fatto invidiare la freschezza creativa della cinematografia britannica, ma anche (nel ritmo) lo splendido romanzo di Robert McLiam Wilson "Eureka Street".
Detto questo (con toni volutamente entusiastici), va da sé che l'esordio cinematografico del trentatreenne Marco Ponti (che sinora aveva alternato l'attività di sceneggiatore a quella di apprezzato regista di corti) è davvero eccellente. Come la scelta di Torino come città sfondo, che in realtà si trasforma nella quinta protagonista della storia. Dimostrando di avere spazi e vitalità da vera capitale europea. Senza tante tracotanze milanesi.
Davvero azzeccate anche le scene dedicate ai colloqui di lavoro, con quei dialoghi nonsense, che invece sono reali, anche troppo reali, a tutte le età. Ma parlavamo dei protagonisti e quindi presentiamoli. Intanto i nomi: Andrea ( Stefano Accorsi), Bart ( Libero De Rienzo), Lucia ( Mandala Tayde) e la bellissima Dolores ( Anita Caprioli). Il gruppetto è affiatato, ma in maniera non lineare. Non si parla di due coppie, ma di quattro protagonisti, a loro modo, della vita di oggi. Chi non vorrebbe avere come amico l'apparentemente sciroccato Burt: un tipo dalla faccia tosta, capace di demistificare ogni situazione, ma anche di dirti in faccia cosa pensa di te? Chi non vorrebbe avere come fidanzata l'affascinante Dolores (una sorta di Prue Halliwell più magra e slanciata), sveglia, terrena, intrigante? Lo stesso discorso vale per l'amica (di tutti e tre, ma in particolare di Andrea) Lucia, che a ogni sguardo ti fa capire che sei importante per lei. Che non sei uno qualunque. E Maradona? Diego Armando è l'eroe mai nominato, il santo protettore alternativo, la star che ognuno vorrebbe essere, senza per questo assomigliargli per forza. Anzi. E poi c'è la colonna sonora, che accanto a qualche intervento dei Subsonica, si appropria (e ne fa un vessillo)di Santa Maradona dei Mano Negra.
Era insomma davvero difficile inserire tanti spunti diversi in una commedia. Per fortuna, in Santa Maradona, accanto a una bella fotografia, si fanno spazio (e che spazio) i serrati dialoghi di Marco Ponti, che danno ritmo e sostanza a un film semplice, che ogni persona intelligente vorrebbe aver girato.
Voto
9 +