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  18/05/2024 - 22:39

 

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55° San Sebastian Film Festival
Un festival caliente
Il sapore vero dell’arte dai Paesi Baschi
A San Sebastian – Donostia, dal 20 al 29 settembre 2007

 




                     di Matteo Merli


Dai Paesi Baschi non giungono solo notizie di separazioni politiche o contrasti violenti, ma anche il sapore vero dell’arte e soprattutto il fascino di una città cosmopolita e ospitale, in cui è nato e prospera il festival omonimo di cinema, giunto ad una data importante. Anche per quest’anno, alla terza volta consecutiva, al San Sebastian Film Festival si dedica uno spazio specifico alle cinematografie maghrebine e africane in cui si parla portoghese. Importante e anche la sezione del festival iberico, In movimento, proprio perché aperta a film in via di completamento o di post-produzione che arrivano da Algeria, Libano, Egitto, Giordania, Marocco, Palestina, Siria, Tunisia e dei paesi africani di lingua portoghese. Importante il concorso internazionale, con opere provenienti dal tutto il mondo e con una schiera nutrita di film provenienti dal sud america e di autori emergenti. Interessanti il Velodrome, con la presentazione di pellicole importanti e significative della stagione in corso e la vitale e imprevedibile Zabaltegi. Sempre molto curata il percorso Horizontes Latinos e le retrospettive, dedicate per l’occasione a Henry King, Philippe Garrel e una tematica denominata Cold Fever, alle cinematografie del Nord Europa. A conclusione il vincitore del festival è stato A Thousand Years of Good Prayers di Wayne Wang, già autore in passato di Blue in the Face e Smoke assieme al direttore della giuria di quest'anno, Paul Auster, aggiudicandosi così l’ambita Conchiglia d’oro, assieme alla migliore interpretazione maschile di Henry O. Il premio alla Miglior Fotografia è andato a Charlie Lam per il film di Hong Kong, Exodus di Pang Ho-Cheung. La Conchiglia d'Argento alla Miglior Attrice è andata alla spagnola Blanca Portillo per Siete mesas de billar francés, nonostante alcune voci di corridoio davano per favorita la nota attrice Maribel Verdú. Questa pellicola forte di una coabitazione di due donne assai diverse tra loro (Portillo e Verdú) costrette a vivere insieme loro malgrado, ha fatto guadagnare anche il Premio della Giuria per la migliore sceneggiatura a David Plannel e al regista e co-sceneggiatore Gracia Querejeta.

Miglior Regista è andata al documentarista britannico Nick Broomfield per il coinvolgente Battle for Haditha, mentre la co-produzione iraniano-francese Buddha Collapased Out of Shame di Hana Makhmalbaf ha ricevuto il Premio Speciale della Giuria per la sua “straordinaria fotografia e notevole prova dell'attrice-bambina Nikbakht Noruz".

Un’occasione unica per riscoprire un piccolo grande festival, pieno di spirito caliente.

Voto 7 ½ 

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