Un viaggio chiamato amore
Romanzo criminale
Il grande sogno

Dall’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo ecco affiorare sullo schermo le gesta truci ed epiche ad un tempo del Libanese, del Freddo e del Dandi, amici di strada da sempre, quindi giovani criminali affamati di denaro, spietati cani sciolti alla conquista della malavita dell’Urbe. E’ la storia dei tre capi della famigerata banda della Magliana, che mise le mani sulla capitale tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta: Romanzo criminale prende avvio mostrandoci un patto di violenza forgiato nell’infanzia, cementato con il primo grosso colpo progettato dal Libanese, un sequestro coronato dal successo e servito come base finanziaria per ‘mangiarsi’ Roma, prima il traffico di droga, poi la prostituzione e il gioco, fino all’alleanza con la Mafia e con le frange deviate dello stato. Il commissario Scialoja ben presto comincia ad indagare sulle tracce insanguinate che portano alla banda, che cercherà d’incastrare puntando in particolare su Patrizia, una sensuale ex prostituta divenuta la donna del Dandi che più d’una volta farà vacillare il senso di giustizia dell’ufficiale. In siffatta storia d’ordinaria criminalità gli sceneggiatori Rulli e Petraglia, già autori de La meglio gioventù, hanno disseminato (orchestrandoli con la consueta somma perizia) i principali fatti di cronaca nera che hanno punteggiato il periodo e con i quali la famigerata banda ebbe a che fare direttamente o indirettamente, dal delitto Moro all’attentato al papa passando per la strage di Bologna. Nonostante qualche prolissità, si tratta forse del miglior film diretto finora da Michele Placido, premiato con ben cinque Nastri d’argento 2006. Da segnalare in particolare le prove strepitose dei tre protagonisti (Rossi Stuart, Favino e Santamaria), che fanno a gara per la palma del migliore.

Voto 7+