Air Force One
La tempesta perfetta
Troy
Troy, il Dvd
Poseidon

L’avevamo già vista sul grande schermo L’avventura del Poseidon (1972), pellicola appartenente al genere catastrofico tanto in voga negli anni Settanta (vedere in merito la serie Airport): farne un remake non è parso un’idea particolarmente brillante, ma gli amanti del cinema d’azione magari troveranno pane ed effetti speciali per i loro denti. La storia, mutatis mutandis, è nota: nella sera dell’ultimo dell’anno a bordo della lussuosa nave da crociera Poseidon, al largo dell’Oceano Atlantico, ovviamente si festeggia (addirittura con un’esibizione solista di Ferie dei Black Eyed Peas), almeno finché un’onda anomala – topos meteorologico che a Wolfgang Petersen evidentemente piace, avendolo già messo al centro de La tempesta perfetta – si abbatte sul transatlantico con forza tale da farlo capovolgere ed inabissare. La maggior parte dei passeggeri muoiono per la violenza dell’impatto, ma un cospicuo numero di sopravvissuti trova la salvezza nella sala da ballo, rimasta quasi incredibilmente intatta ma sotto il livello dell’acqua. Un gruppo assai eterogeneo – che assortisce tra gli altri un fascinoso giocatore d’azzardo, un ricco omosessuale depresso, una timida clandestina, un facoltoso padre con figlia e fidanzato al seguito, un’avvenente madre single con precoce figlioletto – invece di attendere i soccorsi, decide di guadagnare la superficie prima che il transatlantico s’inabissi del tutto trasformandosi in una tomba d’acciaio: li attendono spettacolari ostacoli secondo copione. E non tutti, ça va sans dire, riusciranno a guadagnare vita e libertà. Dopo il passo falso di Troy, il prolifico Wolfgang Petersen con Poseidon ci propone soltanto un onesto blockbuster di marca catastrofica caratterizzato da effetti speciali a profusione, personaggi appena abbozzati ed una storia che inevitabilmente olezza di déja vu, trattandosi di un remake di cui pochi, forse, avvertivano l’esigenza. Poseidon ha però l’innegabile merito di non farci sospirare troppo a lungo. Un altro mezzo passo falso, insomma…

Voto 6