I piccoli maestri
Dillo con parole mie
Mio fratello è figlio unico
La nostra vita
Certo che ne ha fatta di strada Stefano Accorsi, nel film Gigi. Da testimonial di gelati al grido di "...du gust is megl'che uan..." a leader dei piccoli maestri di Daniele Luchetti. Protagonista, insieme ad un gruppo di giovani attori di una delle pellicole più gradevoli di questa stagione.
"I piccoli maestri" non è uscito indenne dalle severe critiche del Festival di Venezia, ma rimane comunque un buon prodotto, che nella sua semplicità narrativa e nella bravura dei protagonisti trova la chiave per proporsi come uno di quei film che vi fanno uscire dalla sala di proiezione un po' più ricchi interiormente
La storia è tratta dal libro di Luigi Meneghello, pubblicato nel 1964. Ancora una volta la guerra è il pretesto per costruire una storia fatta di grandi idealismi e di retorica.
E' l'autunno del 1943, quando un gruppo di giovani studenti universitari decidono di fare la loro parte in una guerra che fino ad allora non li aveva considerati, e nei maestosi scenari dell'altopiano di Asiago cercano le occasioni e le motivazioni per le loro gesta eroiche.
E' chiaro che la guerra non la sanno fare; non l'hanno mai fatta; citano Mazzini, il Partito d'Azione, gli ideali più puri e nobili; scavano in quelle pagine che fino ad allora avevano solo studiato cercando una giustificazione morale alla loro voglia di intervento.
Si divertono, i piccoli maestri, a fare la guerra. E' come un nuovo gioco dove le regole forse esistono, ma possono essere anche cambiate. In ogni caso, tra quelle montagne, quel gioco possono farlo a modo loro, senza qualcuno che li controlli, perchè non si facciano troppo male.
Poi, la guerra, quella vera, arriva anche da loro, portando delusioni e tradimenti, momenti di esaltazione e morte.
Ed ecco che i libri e le citazioni si fanno da parte, lasciando il posto alla paura, alla crudezza di azioni e decisioni che speravano di non dover mai affrontare veramente.
E' una battaglia contro la retorica di quegli anni, combattuta attraverso la semplicità dei personaggi, tanto credibili da sentirli amici. Ed è proprio nell'annullamento della retorica che Daniele Luchetti vince la sua battaglia. La trama si presenta a momenti superficiale e discutibile; perchè questo non è un film sulla guerra ma sulle emozioni, che arrivano dritte e precise, senza sfumature, senza compromessi.
Per la realizzazione di questo film, Luchetti si è circondato di un cast tecnico di grande livello, a partire dagli sceneggiatori (oltre allo stesso regista, Sandro Petraglia e Stefano Rulli), già autori di lavori come: "Mery per sempre", "Il Portaborse" ed "Il ladro di bambini"; al direttore della fotografia (Giuseppe Lanci) che riesce a rendere ancora più bella, se mai ce ne fosse bisogno, la cornice naturale delle Dolomiti.
I piccoli maestri, regia di Daniele Luchetti, con Stefano Accorsi, Stefania Montorsi, Giorgio Pasotti, Diego Gianesini; drammatico; Italia; 1998; C.
Voto
7½