Il film Persona si presenta come un opera che sfugge all'etichetta di cinema d'intrattenimento, per porre in evidenza il tema della identità. Il film racconta di Yuki Kawamura e Mitsugu Ashihara che sono due normali studenti di liceo. Un giorno ricevono un invito per una festa mascherata da un loro ex-compagno delle medie. Da quel momento si susseguono avvenimenti strani, e uno ad uno tutti i loro attuali compagni mutano la loro personalità attraverso delle maschere. Akira Dojima, un giovane ossessionato dalla realizzazione di splendide maschere, sarà forse la chiave per comprendere questo mistero. Il regista Takashi Komatsu, punta sul tema intrigante della doppia identità per costruire un thriller con venature horror, traendo ispirazione da un romanzo appartenente al ciclo dello scrittore Osamu Soda. Il tentativo gli riesce a metà, a causa di una sceneggiatura aggrovigliata che funziona bene nella prima parte, ma dopo si avviluppa, incapace di scegliere un registro scenico efficace, cadendo in simbolismi onirici privi di spessore semantico. Quello che incuriosisce e lo scavo psicologico che viene fatto su i giovani, e della loro difficoltà di formarsi con un'identità chiara, in una realtà che manipola facilmente l'individuo: forma asettica come una maschera che omologa e rende prigionieri. Chiaramente ci troviamo di fronte ad una pellicola che mette in scena un linguaggio cinematografico scevro di effetti invasivi, ma che si concentra sulla suspense, pronto a spiazzare lo spettatore, e qualche volta ci riesce. Un film da vedere per avvicinarsi al variegato mondo del cinema giapponese. Dvd presente con le diverse tracce audio, in italiano e giapponese, con la presenza dei sottotitoli in italiano; mentre per l'immagine buoni i contrasti dei neri, che costituiscono un fronte dell'immagine più che discreto.
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Voto
6